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Il presidente del Coni Giovanni Malagò, a margine dei Collari D’oro, ha parlato del 2023 dello sport italiano, costellato di grandi successi: ”Il bilancio è sotto gli occhi di tutti. Vinciamo medaglie e siamo competitivi in tantissime discipline. In tante per la prima volta o dopo tanti anni siamo tornati in vetta al mondo. Il nostro è un Paese multi-sportivo e questo ci riempie d’orgoglio. Certo si ricomincia sempre da capo, ma è questo il bello dello sport, se si è andati male ci si può rifare, nel caso opposto c’è da riconfermarsi ai vertici. Ogni anno un record? Sono un grandissimo ottimista, quasi incosciente. E penso di essere anche discretamente coraggioso. Però non sarà sempre così, continuiamo a mettercela tutta per arrivare a quel momento il più lontano possibile”.
Si sposta poi sui Giochi di Parigi, ormai alle porte: “Caccia a nuovi record? Sì, ma prima dobbiamo qualificarci altrimenti non avremo tante chance per ottenerli: siamo a 97 atleti qualificati, vogliamo arrivare tra i 300 e 350. Vediamo quante squadre riusciamo a portare a Parigi. Adesso cominciano le qualificazioni della pallanuoto. Poi sarà la volta delle squadre del volley. Abbiamo diverse altre discipline che se la possono giocare. Nella scherma due squadre sono già passate, altre due sono molto vicine. Ci sono poi le ‘Farfalle’ della ginnastica ritmica, che non è considerata una squadra, ma secondo me è per antonomasia ‘La Squadra’. In generale siamo molto competitivi“. Sulle medaglie: “A quanto possiamo arrivare? Lo hanno calcolato gli altri. Leggo sui giornali proiezioni, però nello sport la matematica purtroppo non è un’opinione’‘. Malagò si esprime sul portabandiera, che potrebbe essere Tamberi, oro olimpico a Tokyo e mondiale a Budapest: “E’ uno dei leit-motiv. Non è serio fare questo discorso a dicembre. Guardate il caso di Sofia Goggia ai Giochi di Pechino. Doveva essere lei la portabandiera, poi si è infortunata ed è stata sostituita. Ci sono da tenere conto questi fattori, sicuramente è rispettoso parlarne in Giunta dove ognuno ha la libertà di esprimersi. Farò le mie proposte, comunque si andrà verso quello che è il rispetto della carriera olimpica. Questo aspetto è sempre stato un mantra, un qualche cosa che ha fortemente regolato le mie scelte. E non si sottovaluti anche il fatto che il Cio suggerisce, e questo lo fanno quasi tutti i grandi Paesi sportivi, di rispettare la parità di genere”.
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