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Arriva il nuovo anno, tempo di bilanci e di previsioni per i maggiori protagonisti dello sport italiano. Per quanto riguarda il ciclismo, sarà ancora Vincenzo Nibali uno degli uomini più attesi per regalare a tifosi e appassionati emozioni e soddisfazioni. La parola d’ordine per lo “Squalo” dello Stretto sarà riscatto: il 2018 infatti, nonostante qualche grande successo, non ha portato in dote quanto avrebbe potuto. Il rimpianto maggiore è ovviamente quello di non aver potuto giocare tutte le proprie carte non per colpe o demeriti, ma semplicemente per la sfortuna.
E pensare che la stagione appena passata era iniziata nel migliore dei modi per Nibali, capace di conquistare un’altra grande Classica, non certo la più adatta alle sue caratteristiche. Semplicemente straordinaria infatti la vittoria a marzo alla Milano-Sanremo, con l’attacco perfetto sul Poggio e l’arrivo in solitaria a braccia alzate sul traguardo della Classicissima di primavera.
La stagione primaverile prosegue senza l’acuto alla Liegi-Bastogne-Liegi, da sempre Classica prediletta del siciliano, così lo sguardo e gli obiettivi si portano rapidamente avanti sul Tour de France, grande obiettivo stagionale per quanto riguarda le corse a tappe. Dopo le prime frazioni corse in maniera guardinga, la condizione cresce come da programma e la sensazione è che Nibali possa davvero sognare qualcosa di importante sui Campi Elisi. A stroncare i sogni di gloria interviene però la malasorte: il 19 luglio infatti è già passato alla storia come il giorno del clamoroso incidente sulla salita dell’Alpe d’Huez. Un Nibali lanciatissimo insieme a Froome si aggancia con un tifoso a bordo strada e cade rovinosamente a terra. In maniera quasi eroica Vincenzo risale in sella e chiude a pochi secondi dai primi, ma subito dopo la tappa il verdetto pesa come un macigno: frattura vertebrale, inevitabile ritiro dalla Grande Boucle e resto della stagione compromesso.
Dopo il Tour l’obiettivo stagionale era uno e uno soltanto: il Mondiale di Innsbruck, una rassegna iridata che finalmente torna a sorridere agli scalatori dopo tanti anni. Nibali prende parte alla Vuelta senza alcuna velleità di classifica ma solo con lo scopo di ritrovare una buona condizione dopo l’ennesimo recupero a tempo di record e si presenta in Austria tra mille incognite. Il percorso del Mondiale però è molto selettivo e sull’ultimo passaggio della salita di Igls l’azzurro capisce di non poter competere con i migliori, lasciando così via libera a Gianni Moscon che chiuderà al quinto posto. La condizione, in maniera quasi beffarda, torna a salire di colpi proprio sul finire della stagione: così per l’ennesima volta Nibali è assoluto protagonista al Giro di Lombardia, dove solo un Pinot in giornata di grazia riesce a stargli davanti e ad impedirgli di ottenere il terzo trionfo nella “Classica delle foglie morte”.
Negli ultimi mesi lo “Squalo” ha definito la preparazione e soprattutto la programmazione del suo 2019. In assenza di un Mondiale adatto alle sue caratteristiche, la seconda parte dell’anno dovrebbe essere messa in secondo piano. Obiettivo di inizio stagione saranno dunque le Classiche di primavera, con Sanremo e Liegi nel mirino. Le energie si concentreranno poi sul Giro d’Italia, dove Nibali cercherà il terzo trionfo in rosa e un record storico: diventare il vincitore più anziano di sempre superando Fiorenzo Magni. La concorrenza non mancherà, ma di certo tutti dovranno guardarsi dal siciliano. L’intenzione è poi quella di correre anche il Tour de France, per cercare di chiudere i conti e prendersi una rivincita nei confronti di quella corsa francese che nel 2018 ha lasciato solo amarezza e gravi conseguenze.
Il 2019 sarà poi un anno anche di decisioni importanti per il futuro: il contratto di Nibali in Bahrain-Merida è infatti in scadenza, Vincenzo vorrà a tutti i costi dimostrare il suo valore soprattutto per avere poi una squadra di livello nel 2020 quando potrebbe cercare gli ultimi colpi di una carriera già straordinaria. Perché un altro conto aperto con il destino è legato alle Olimpiadi e il percorso di Tokyo 2020 sembra essere molto adatto, così come quello del Mondiale svizzero che arriverà poche settimane dopo la prova dei Giochi giapponesi. Insomma, lo “Squalo” festeggia la fine del 2018 e si prepara a mordere nuovamente gli avversari e la strada.