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Ciclismo, Tirreno: Greg Van Avermaet allontana le polemiche

Greg Van Avermaet - Foto nuestrociclismo.com CC BY-SA 2.0

Greg Van Avermaet pigliatutto. Sul traguardo di Cepagatti (Pescara), al termine della sesta tappa della 51esima Tirreno-Adriatico, 210 chilometri complessivi con partenza da Castelraimondo, il belga della Bmc vince e sfila la maglia azzurra di leader a Zdenek Stybar. Una tappa scoppiettante, con numerosi attacchi nel circuito finale. Ci ha provato anche Vincenzo Nibali, una sortita più di rabbia che di pura convinzione. Greg Van Avermaet ha vinto ancora una volta il testa a testa con Peter Sagan, dopo averlo già battuto quest’anno alla Omloop Het Niewsblad.

Finalmente si è tornato a parlare di ciclismo, dopo una domenica vissuta sull’onda delle polemiche. Quella che doveva essere la giornata clou della Corsa dei due Mari 2016, si è di fatto trasformata in un incubo per tifosi e addetti ai lavori: silenzio assordante sulle strade, dove in teoria i fan avrebbero dovuto incitare i propri beniamini e tanto, troppo, rumore sui social. Vincenzo Nibali e l’Astana, furiosi soprattutto per la mancanza di un piano alternativo, hanno scagliato la prima pietra, con il siciliano che ha postato su Twitter i video della ricognizione sul tracciato di gara del preparatore Paolo Slongo. L’assenza di neve sull’asfalto ha dato un movente allo Squalo, indubbiamente danneggiato dalla decisione degli organizzatori, per accusare Mauro Vegni, che ha prontamente replicato. Come se non bastasse, al corridore dell’Astana ha risposto con un tweet piccato l’americano Taylor Phinney, che ha invitato Vincenzo Nibali a non lamentarsi e a non spaccare il gruppo. Ivan Santaromita è quindi intervenuto in difesa del siciliano: “Facile parlare quando voi della Bmc avete praticamente vinto la Tirreno-Adriatico”. Il campione del mondo Peter Sagan ha, invece, ringraziato l’organizzazione per aver tutelato la sicurezza dei corridori. Insomma, un bel pasticcio, che ha contribuito a minare l’armonia all’interno del gruppo e a creare due schieramenti opposti, non certo estranei agli interessi personali in gioco.

C’è stato anche chi, come il team manager dell’Astana Alexander Vinokurov, ha proposto un percorso alternativo per la tappa di oggi con arrivo in salita. La frazione odierna si è ovviamente disputata sul tracciato previsto, ma Vincenzo Nibali ha provato comunque a muovere le acque, cono uno scatto di rabbia ai meno 15 dal traguardo su un tratto in leggera pendenza. Tentativo neutralizzato. La corsa, in realtà, si era già infiammata sul primo dei tre passaggi all’arrivo di Cepagatti, ai meno 22 chilometri, quando, sullo slancio del traguardo volante per conquistare preziosi secondi d’abbuono, Peter Sagan, vincitore della mini volata, e altri sette uomini, la maglia azzurra Zdenek Stybar, i suoi compagni di squadra Fernando Gaviria e Matteo Trentin, Greg Van Avermaet, Michal Kwiatkowski, Oscar Gatto e Vincenzo Bennati, si sono avvantaggiati. Il gruppo si è frazionato in vari tronconi e nessuna squadra ha saputo gestire l’inseguimento. Nel finale Greg Van Avermaet si è saggiamente piazzato alla ruota di Peter Sagan, il quale ha sì una gran voglia di vincere la sua prima corsa da campione del mondo, ma spesso si lascia prendere dalla troppa foga. Anche oggi lo slovacco è partito troppo presto, consentendo al rivale di uscire dalla sua traiettoria e beffarlo per la seconda volta in stagione. Terzo Michal Kwiatkowski davanti Zdenek Stybar, il vero sconfitto di giornata.

Grazie agli abbuoni, Greg Van Avermaet ha ora 7 secondi di vantaggio in classifica generale sul ceco della Etixx-QuickStep e 8 su Peter Sagan. Il lussemburghese Bob Jungels, quarto a 21 secondi, è sulla carta il più forte a cronometro e può ancora sperare di portare a casa la maglia azzurra. Tutto ancora aperto, dunque, in vista del prologo finale di domani a San Benedetto del Tronto, 10 chilometri completamente pianeggianti. Gianluca Brambilla, quinto, è il migliore degli italiani, mentre Vincenzo Nibali è attualmente decimo a 34 secondi da Greg Van Avermaet.

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