Ciclismo

Ciclismo, parla il preparatore di Nibali: “Vincenzo non è al top. Giro d’Italia? Vediamo”

Vincenzo Nibali - Foto Sanguinez CC BY-SA 4.0

Paolo Slongo, preparatore dell’Astana e di Vincenzo Nibali, ha rilasciato un’intervista a “Ultimo Chilometro” dichiarando quali sono le sue impressioni sulle condizioni del ciclista messinese e su quello che sarà il programma futuro dello “Squalo dello stretto”. “Vincenzo non e’ al top della forma anche se sta molto bene – ha detto Slongo -. Per il tipo di preparazione che ha svolto fino ad adesso siamo ancora in grado di modificare i piani per vederlo eventualmente correre non piu’ al Giro d’Italia ma al Tour de France”.

Ma non solo, il preparatore si è anche pronunciato sulla tappa annullata alla Tirreno-Adriatico con arrivo a Monte San Vicino. “Dopo la Tirreno-Adriatico possiamo valutare di fare la Volta a Catalunya o il Giro dei Paesi Baschi prima di Amstel, Freccia e Liegi. Dopo quest’ultima corsa puo’ fare una pausa e infine riprendere la preparazione del Tour con Giro del Delfinato o Giro di Svizzera. La nostra perplessita’ sta nel fatto che al Giro d’Italia ci saranno diversi arrivi di tappa sopra i 2000 metri e non vorremmo trovarci nella situazione della Tirreno, dove siamo venuti alla corsa per fare bene e non ci sono condizioni per farlo perche’ una tappa decisiva viene annullata. Dobbiamo valutare bene perche’ Vincenzo ha la necessita’ di fare una buona stagione in vista delle Olimpiadi di Rio, in quanto il percorso si addice molto alle sue caratteristiche e non puo’ perdere un’occasione che capita una volta nella vita”. “Oggi, venendo in hotel, ho deciso di fare in macchina la parte finale del percorso – prosegue Slongo – e posso dire che nel finale di tappa la corsa sarebbe stata sicura: prima dell’ultimo chilometro c’era una temperatura di circa 7 gradi e sulla strada e’ scesa giu’ solo un po’ di pioggia. Forse la decisione presa e’ stata troppo affrettata. Parlando non solo per Vincenzo ma in modo piu’ ampio e’ giusto garantire la sicurezza per i corridori, ma secondo me non c’erano le condizioni per non correre”.

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