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Ancora una volta Fabian Cancellara non delude i suoi tanti tifosi. Nella cronometro inaugurale del suo ultimo Tour de Suisse (come annunciato, infatti, a fine stagione appenderà la bici al chiodo), il campione elvetico non manca l’appuntamento con la vittoria e la conquista della prima maglia gialla di questa edizione della corsa; un’impresa che, peraltro, con oggi gli riesce per la sesta volta. A Baar “Spartacus” ottiene la quinta vittoria stagionale, settantatreesima in carriera, undicesima assoluta al Giro di Svizzera (di cui nel 2009 conquistò anche la classifica generale), la corsa di casa sua, dove da cinque anni non coglieva un successo.
Negli accidentati 6,4 km di questa prima tappa, Cancellara si impone con il tempo di 7:38,80, precedendo di 69 centesimi (arrotondati a 1”) il belga Jurgen Roelandts (Lotto-Soudal) e di 2” l’australiano Luke Durbridge (Orica-GreenEdge). Quest’ultimo fa registrare il miglior tempo al rilevamento intermedio dopo 3,2 km, ma cala vistosamente nel finale, contrariamente al portacolori della Trek-Segafredo, che – in ritardo all’intermedio – conclude in un crescendo di potenza. Dunque una vittoria sul filo dei decimi di secondo per Spartacus (inevitabile, del resto, vista la limitata lunghezza del tracciato), resa tuttavia degna di nota dal fatto che – contrariamente a quanti avevano preso il via prima di lui – Fabian disputa la prova mentre la pioggia inizia a cadere sul percorso. Da segnalare, a margine, un fatto curioso, fortunatamente senza conseguenze: complice probabilmente un’interruzione della corrente che lo alimenta, uno dei gonfiabili posti a segnalazione del chilometraggio si affloscia al momento del passaggio dell’olandese Robert Gesink, il quale riesce con prontezza a evitare l’ostacolo, mentre la sua ammiraglia deve arrestarsi in attesa che questo venga rimosso.
Domani la prima tappa in linea di questa edizione del Tour de Suisse, una frazione presumibilmente adatta ai cacciatori di tappe, piuttosto che ai velocisti puri; attesi, tra gli altri, il campione del mondo Peter Sagan e l’astro nascente colombiano Fernando Gaviria. Gli scalatori, invece, dovranno attendere verosimilmente le ultime tre tappe di un Giro di Svizzera che, comunque, offrirà loro terreno a sufficienza per esprimersi.