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Lance Armstrong e Jan Ullrich hanno rilasciato un’intervista doppia al magazine tedesco Die Zeit: “Eravamo entrambi delle icone nei nostri Paesi: io perché avevo sconfitto il cancro e avevo ispirato molte persone; Jan come primo vincitore tedesco del Tour. Anche se sembra immodesto: eravamo i più grandi del ciclismo, in tutto il mondo. E facevamo parte di questa generazione di merda” dice Armstrong. Sono passati ormai anni dallo scandalo doping che li vide coinvolti e i due protagonisti del ciclismo si sono avvicinati, grazie anche alla vicenda: “Mentre gli altri hanno potuto continuare a lavorare, Jan e io, compreso Marco Pantani, siamo stati trattati diversamente. Mi ci sono voluti dieci anni per uscirne. E’ stato il motivo per cui non ho lasciato Jan da solo quando era in difficoltà ” continua l’americano, “Pantani era già morto all’epoca. Non avrei potuto sopportare di perdere un altro di noi“. Le parole del tedesco: “Mi ero completamente perso. Gli amici hanno provato di tutto all’epoca: niente da fare. Alla fine hanno pensato che l’unica persona in grado di contattarmi fosse Lance. All’epoca Lance venne a trovarmi in clinica e parlò con i medici. Riuscì a motivarmi ad andare in riabilitazione. Mi ha detto: ‘Hai dei figli, hanno bisogno di te, non buttare via la tua vita; pensa a quello che è successo a Pantani‘. Lance mi ha scosso“.
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