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Gravi errori organizzativi allo Stade de France in occasione della finale di Uefa Champions League 2021/2022 del 28 maggio scorso. Questo quanto emerge, secondo quanto riportato da Daily Mail e Le Parisien, da un rapporto di inchiesta commissionato dal Primo Ministro francese Elisabeth Borne. In particolare, si sottolinea come la risposta della polizia ai disordini abbia causato un “grave danno all’immagine della Francia“. Si tratta di un documento di 30 pagine in cui, il delegato interministeriale per le Olimpiadi e grandi eventi Michel Cadot, si rammarica delle critiche ricevute dall’esterno sulla capacità della Francia di “ospitare con successo i grandi eventi sportivi di cui saremo presto responsabili“.
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FATTORI SCATENTANTI
Il rapporto inoltre evidenzia come fattori scatenanti del “clima di tensione” i problemi nella gestione della folla allo stadio, la mancanza di informazioni sui punti di ingresso e la mancata lettura dei segnali di avvertimento sulla presenza di “individui malintenzionati che sono venuti in gran numero per commettere atti di delinquenza“. Una spiegazione completamente diversa da quella fornita nelle ore successive alla finale tra Liverpool e Real Madrid dalla polizia transalpina, che aveva incolpato i tifosi del Liverpool in quanto si erano presentati allo stadio con biglietti falsi.
GLI ERRORI
Il rapporto inoltre raccomanda, a distanza di due anni dalle Olimpiadi di Parigi 2024, l’istituzione di un organo direttivo nazionale per gli eventi sportivi internazionali di maggiore interesse, sul modello di quello già messo in atto per le Olimpiadi di Parigi. Intanto, Didier Lallement, capo della polizia francese, ha parlato in Senato riconoscendo gli errori commessi e scusandosi per l’utilizzo dei lacrimogeni contro i tifosi che cercavano di entrare allo stadio ed ha anche ammesso la bugia dei 30mila tifosi con biglietti falsi.
Il Daily Mail riferisce che, secondo l’emittente francese BFM Tv, nel corso dell’udienza di Lallement, è emerso che le autorità francesi non sono riuscite ad ottenere le registrazioni video della serata, in quanto non sono state “rivendicate dai tribunali entro il periodo legale di sette giorni“. La stessa emittente denuncia anche la scomparsa dei filmati delle telecamere a circuito chiuso della zona, che potrebbero essere determinanti per identificare i colpevoli. Il direttore delle relazioni istituzionali della Federcalcio francese, Erwan Le Prévost, ha però risposto in televisione: “Le immagini sono disponibili per sette giorni, poi vengono distrutte automaticamente. Avremmo dovuto avere una requisizione per fornirli alle diverse popolazioni, le immagini sono estremamente violente“.
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