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Al Mondiale di canottaggio di Rotterdam subito una medaglia per l’Italia. Arriva infatti un bellissimo bronzo nel due con – specialità non olimpica – con a bordo Vincenzo Maria Capelli, Mario Paonessa e Andrea Riva al timone. In acqua 2, gli azzurri trovano il terzo posto in una gara iniziata con la partenza sprint della Gran Bretagna, poi superati dalla Spagna. Gli iberici però cedono ai 500 metri, con i Sudditi di Sua Maestà che tornano al comando davanti a Canada e Olanda. L’Italremo, solamente sesto e a un secondo e mezzo dal podio, restano comunque agganciati al gruppo di testa ai 1000 metri, con il Canada in testa poi, a 300 metri dal traguardo, gli azzurri firmano una straordinaria rimonta ai danni dell’Olanda a suon di 38 colpi, con il rush finale premiato da uno splendo bronzo e il tempo di 7’32”22, dietro Canada e ai campioni della Gran Bretagna.
“Sono molto contento di questo risultato del quale però, voglio fare due dediche speciali – ha detto Vincenzo Maria Capelli – La prima dedica va, nel giorno del lutto nazionale, al ricordo delle vittime del terremoto che ha sconvolto alcune località a circa cinquanta chilometri da Roma e distrutto intere comunità e famiglie. Il nostro pensiero, e le nostre preghiere, vanno a quanti stanno soffrendo in questo momento molto difficile con l’auspicio che prima possibile, seppur con fatica, si possa tornare alla normalità. Noi nel nostro piccolo faremo qualcosa per aiutare queste persone che hanno perso tutto. Il secondo pensiero va al mio amico e compagno di barca, Niccolò Mornati, al quale voglio dedicare questa medaglia per tutto quello che mi ha insegnato e per tutti i momenti belli condivisi insieme. Mi auguro che la sua vita possa tornare presto alla normalità e che venga fatta luce, il prima possibile, sulla vicenda che lo ha allontanato dal canottaggio in maniera da potergli restituire il sorriso e la fiducia per il futuro. Un campione del suo calibro, che in un anno mi ha consentito di vivere momenti indimenticabili, merita di terminare la sua carriera nel modo giusto e non ricordato solo per un problema che, sono convinto, non gli appartiene. Sono fiducioso sulla giustizia sportiva e nel suo corso”.