
Brooke D'Hondt
Brooke D’Hondt è una delle speranze più nitide dello snowboard canadese. Classe 2005, ha fatto il suo esordio nelle competizioni ufficiali a soli 14 anni agli Winter X Games, prima di subire un grave infortunio all’omero che l’ha tenuta ai box per alcuni mesi. Lo scorso anno si è resa protagonista agli Swatch Nines con il salto più alto con lo snowboard registrato tra le donne, sfruttando l’alta rampa per volare a 7,28 metri da terra. Carisma e qualità tecniche saranno utili per il grande prossimo obiettivo, la qualificazione ai Giochi Olimpici di Milano Cortina 2026, dove intende migliorare il piazzamento registrato a Pechino 2022 (decimo posto nell’halfpipe).
Un’altra esperienza a Schilthorn per Swatch. Che tipo di giornate vivete qui?
“Swatch Nines è un evento unico nel suo genere, qui atleti di sci e snowboard si ritrovano tutti insieme ed è davvero un piacere passare del tempo divertendosi. Possiamo esprimerci liberamente, ma ci sono anche tanti momenti dove ci divertiamo tanto e ci stimoliamo a provare nuove acrobazie”.
Una carriera iniziata giovanissima. Tornando indietro ti fa specie pensarci?
“Quando ero molto piccola ho provato tutti gli sport di questo genere, finché a 13 anni non ho iniziato a competere nello snowboard halfpipe. Ritengo che sia comunque molto importante continuare a praticare più sport insieme, perché ti rende un’atleta migliore. Ai miei primi X Games avevo 14 anni, ripensandoci mi sembra assurdo che fossi così giovane ma ricordo di aver provato una fortissima emozione. Sapevo bene dell’importanza dell’evento, e parteciparvi nonostante l’età fu strepitoso”.
Quali sono gli aspetti dei tuoi inizi di cui hai piacevoli ricordi?
“Quando ero più piccola c’era una forte componente di divertimento ma anche tanta voglia di sperimentare nuove acrobazie. Non dico che adesso non sia più così, ma ammetto che c’è sempre un pensiero alle competizioni ufficiali e ai Giochi Olimpici. Cerco ancora di trovare nuovi stimoli, ma con un occhio attento i grandi obiettivi”.
Nel 2020 un grave infortunio all’omero che ti ha costretto all’operazione chirurgica. Come hai vissuto quel periodo?
“Gli infortuni sono parte del nostro sport, li metti in conto quando fai dei salti da posizioni altissime o ti metti in pericolo. Se ami lo snowboard non puoi fare altro che lavorare sodo per la riabilitazione e per la palestra una volta completato il recupero. È ciò che ho fatto all’epoca e per fortuna tutto è andato bene”.
Adesso la testa va a Milano Cortina 2026.
“Di fatto manca meno di un anno ai Giochi Olimpici. La prossima stagione ci saranno un paio di eventi di qualificazione e il primo obiettivo è ottenere l’accesso a Milano Cortina 2026, naturalmente. Sono molto concentrata verso questi impegni perché voglio esserci; qualora dovessi qualificarmi darò tutta me stessa per la miglior prestazione possibile in Italia”.