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Vissia Trovato (4-0) pugile milanese di 33 anni si prepara al match per il titolo europeo dei pesi piuma. L’unico inconveniente è che, a poche settimane dall’incontro, la campionessa in carica Djemilla Gontaruk decide di lasciare il titolo vacante. Cosi la nostra porta bandiera si trova a dover studiare una nuova avversaria: Renata Domsodi (14-9-0).
La pugile ungherese è un avversario di una caratura tecnica decisamente diversa, con molti match in palcoscenici importanti e per titoli prestigiosi. Inoltre, a differenza dell’ex-campionessa, possiede il pugno pesante avendo all’attivo ben 6 KO su 14 vittorie. Giorno 11 giugno ad Ascona le due talentuose pugili si affronteranno e ne uscirà la nuova regina europea dei piuma. Per conoscere meglio Vissia Trovato, che ha rilasciato un interessante intervista a LoSport24, leggiamo alcune delle risposte che ha rilasciato:
Cosa ti ha appassionato del mondo della boxe, anche se in Italia non vive un momento florido economicamente parlando?
“E’ stato un amore casuale, dopo un periodo di allenamento in palestra con i pesi e in cui facevo corsi di diverso genere, un amica mi ha suggerito la palestra di pugilato proprio perchè era vicino. Mi è piaciuto molto e da lì sono nate tante cose”.
Vissia Trovato, sei anche conosciuta per le tue doti da cantante. Come si intreccia con la boxe e cosa ti danno queste due arti?
“A parte l’inconveniente del tempo, sono due cose che fanno parte di me. Io ho sempre cantato, insegno canto e sono una cantante. Il canto non è soltanto un hobby. Per molto tempo, prima del pugilato, è stata la mia professione. Non c’è niente che vada a scontrarsi con la boxe: sono due forme di espressione, per esprimersi al 100 %. Diciamo che con la voce esprimo una parte di me e con la boxe ne esprimo un altra“.
Il momento più bello sul ring?
“Ma sai abbiamo fatto tante cose in pochi anni, comunque ogni volta è stata una grande fatica. Sia le cinture lombarde del 2013, sia per quanto riguarda i match da professionista, mi sembra sempre di aver raggiunto un grande traguardo. Se devo pensare alla sensazione dopo aver combattuto non posso dire quale sia migliore… Si va sempre meglio! Ora i match da professionista hanno la stessa soddisfazione di quelli da dilettante. Quindi non c’è un incontro più di altri, anche se sicuramente l’esordio da professionista è stato una delle sensazioni più forti. Era un punto interrogativo, è diventata una esplosione di gioia”