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Prosegue la diatriba a distanza tra Nick Kyrgios e Boris Becker, che ormai da più di una settimana si stanno dando vita a un continuo botta e risposta. Il campione tedesco, ieri ha parlato ad Eurosport Germany: “Viviamo in una democrazia. Ognuno può pensare quello che vuole. Dobbiamo avere rispetto per il passato e dire semplicemente “grazie” ad alta voce agli ex professionisti senza i quali il circo del tennis non esisterebbe più. Cominciamo con l’Australia. Rod Laver, Ken Rosewall, John Newcombe, Tony Roche: i gladiatori del tennis australiano. Poi dobbiamo citare Patrick Rafter e Lleyton Hewitt. Sono stati tutti numeri uno, hanno vinto tornei del Grande Slam. Ma vado oltre nella questione generazionale e dico: negli anni ’70, John McEnroe, Jimmy Connors, Björn Borg, poi Ivan Lendl hanno reso popolare lo sport, hanno attirato spettatori ed è grazie a queste leggende che non ci sono mai stati così tanti soldi e la pubblicità che c’è oggi nel tennis. Poi gli anni ’80, con (Stefan) Edberg, (Mats) Wilander. Negli anni ’90 c’erano (André) Agassi, Sampras. Tutti questi giocatori hanno permesso a Nick Kyrgios di non giocare affatto quest’anno e di guadagnarsi da vivere con il tennis”.
Puntuale è arrivata la risposta di Kyrgios: “Uhhh cosa? Sono stato uno dei giocatori più seguiti al di fuori dei Big 3 (Federer, Nadal, Djokovic) negli ultimi dieci anni. Ho fans in tutto il mondo, ho portato così tante persone ad avvicinarsi a questo sport e ho fatto guadagnare soldi a tutti. Poi Netflix…. non ricordo di aver visto Boris sullo schermo, è ridicolo. Ho fatto carriera fuori dal campo senza l’aiuto degli altri”.
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