La giocatrice di basket Brittney Griner ha parlato, in un’intervista alla Abc, dei mesi trascorsi in prigione in Russia dopo la condanna per spaccio di stupefacenti. La pena da scontare era inizialmente di nove anni, Griner è stata poi liberata lo scorso dicembre in uno scambio di prigionieri con un trafficante di armi. “Ho pensato più volte al suicidio nelle prime settimane di carcere. Non l’ho fatto perché ero sicura che non avrebbero consegnato il corpo alla mia famiglia. Le condizioni della prigione erano terribili. Mi davano un rotolo di carta igienica al mese e un dentifricio vecchio di più di dieci anni. Lo usavo per togliere la muffa dalle pareti della cella. C’erano dei ragni sopra il mio letto che facevano i nidi nei capelli. Alla fine sei costretta a fare quello che ti dicono per evitare altro. Mi hanno fatto scrivere una lettera. Era in russo. Ho dovuto chiedere perdono e ringraziare il loro cosiddetto grande leader. Non volevo farlo, ma allo stesso tempo volevo tornare a casa”.