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Basket, è guerra tra FIBA e Eurolega

Luigi Datome - Foto profilo FB ufficiale Eurolega

Non sembrano placarsi gli animi tra FIBA (entità che riunisce le federazioni dei singoli stati) ed Euroleague, che agitano le acque del mondo della pallacanestro europea. Sembra oramai inevitabile la rottura d’intenti che porterà il basket del vecchio continente a dividersi tra Fiba Basketball Champions League (patrocinata dalla Fiba) ed Euroleague.

Due diverse competizioni all’insegna della palla a spicchi, con modalità di svolgimento e partecipazione differenti. La nuova Euroleague con le sembianze di una super lega composta da 16 squadre che si sfideranno all’interno di una stagione regolare di 30 giornate e al termine della quale le prime 8 faranno le valigie per i playoff che eleggeranno la vincitrice. Undici ammesse alla luce della licenza decennale sottoscritta (Milano, Maccabi Tel Aviv, Panathinaikos, Olympiacos, Cska Mosca, Efes Istanbul, Fenerbahce Istanbul, Real Madrid, Barcellona, Baskonia e Zalgiris); la dodicesima sarà il Darussafaka (intorno alla quale alleggiano dubbi in merito ai dati di pubblico non alle capacità economiche); la tredicesima e la quattordicesima squadra sarà scelta tra Bayern Monaco, Stella Rossa, Lokomotiv Kuban e Khimki Mosca; gli ultimi due posti saranno assegnati alla vincitrice dell’Eurocup e a chi trionferà in un girone di qualificazione. La Champions League vedrà presenti le migliori squadre dei singoli campionati nazionali (escluse le 16 squadre menzionate sopra), sono confermate infatti le adesioni di Italia, Grecia, Spagna, Russia, Turchia, Francia, Germania.

Non si vedono all’orizzonte tentativi di mediazione e non lasciano poi spazio a dubbi le parole del vertice di Euroleague, Jordi Bertomeu, che al Corriere della Sera ha palesato chiare e decise le sue intenzioni e quelle dell’organo che rappresenta: “Esistiamo da 15 anni, abbiamo raggiunto risultati eccellenti, e adesso la Fiba vuole entrare in campo per organizzare una Champions con squadre di secondo livello?“, non una mera questione di soldi afferma Bertomeu – “No, è una banale questione di potere. La Fiba vuole riportare a casa quello che ha perso in 15 anni. Ma io credo sia più intelligente cooperare che distruggere, i club vogliono avere la libertà di gestire lo spettacolo di cui sono protagonisti. Ci hanno già provato, la scorsa estate e ancora a novembre. Hanno offerto 30 milioni di euro in 10 anni a 8 club“.
IMG (organizzazione mondiale nell’ambito di sport, media e comunicazioni) ha comunicato infatti l’esborso per la prossima Eurolega di circa 872 milioni di euro per i prossimi dieci anni, di cui 363 rappresenteranno il minimo garantito per i club, 267 saranno investiti in attività di promozione e 242 in attività di business share.

Non spaventa nemmeno l’obiezione che vedrebbe in questa nuova classe di sedici formazioni un sistema chiuso a nuovi ingressi, una sorta di copia della National Basket Association e dunque senza promozioni né retrocessioni: ” La nostra visione è un’ Eurolega aperta, anzi stabile ma con una porta sempre aperta ai risultati. Quando mi chiedono se vogliamo realizzare una Nba europea, senza retrocessioni e con sempre gli stessi club, rispondo di no: l’America è diversa dall’Europa“. Non ci sarebbe nemmeno ostruzionismo nel caso in cui una squadra volesse passare alla nuova Champions targata FIBA ma nel caso in cui le Federazioni vietassero la partecipazione alla Lega di Bartomeu allora la risposta sarebbe una sola: “Tribunale”. Non preoccupa la possibilità che molti arbitri potrebbero non dare la loro disponibilità nell’amministrare gli incontri, sarebbero già pronti 80 fischietti.
Punti chiari e decisi: “La Fiba vuole riportare a casa quello che ha perso in quindici anni, noi non torneremo indietro proprio ora. Vogliamo far parte della Fiba, ma mantenendo l’autonomia dei club. Nessuno si sognerà mai di voler intervenire su regole tecniche, su doping e su qualsiasi argomento riguardi la Fiba, lì comanda lei. I club però vogliono un’autonomia all’interno della Fiba. Vogliamo solo rispetto“.

Entrano in gioco anche le Nazionali, per le quali la Fiba chiede una finestra durante il corso dell’anno ma sembra davvero difficile una cooperazione con la Nba (National basket Association), che non concederebbe mai i suoi atleti in corso d’annata alle rappresentative dei propri paesi. Tuona il presidente della Federazione Italiana , Gianni Petrucci, intervenuto allo stesso modo sulle colonne del Corriere della Sera: “La Nba ha un potere politico e non giuridico. Non comanda nulla nell’ambito delle regole del Cio. L’Eurolega è efficiente, ma è un organismo privato. La Fiba la riconosce solo se non va in conflitto; se non lo fa, non ha una sola possibilità di sopravvivere“.

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