Ecco il quintetto di giocatori per la settimana della seria A1 di basket:
Ryan Boatright (Capo D’Orlando). 31 punti in 27 minuti di impiego per il giocatore campione collegiale con la maglia di Connecticut nella stagione 2014. Approdato a stagione in corso in Sicilia si sta rivelando uno degli elementi chiave della lotta salvezza, in particolar modo nella vittoria contro Varese che continua a tenere accese le speranze della Betaland. Per lui ieri 33 di valutazione con 7/11 da due e 5/7 da tre, conditi da 3 assist.
Fabio Mian (Cremona). La guardia/ala di Cesare Pancotto è uno dei simboli della grande stagione e scalata dei lombardi verso i piani alti della classifica, il più alto. Nella vittoria contro Torino per 66-50, i punti del giovane Fabio sono stati 22 in 29 minuti conditi dal 67% da due e da un ancor più incisivo 62,5 % dalla lunga distanza a cui si aggiungono 5 rimbalzi.
James Nunnally (Avellino). 29 punti in 35 minuti per 34 di valutazione per il classe 1990 di Pino Sacripanti. Talento offensivo smisurato per un giocatore che si sta rivelando la vera sorpresa del campionato. Stagione assolutamente in crescendo dal punto di vista statistico, di pari passo alle vittorie della squadra campana che dopo la settima vittoria consecutiva non ha più paura di nessuno, ammesso che prima ne avesse.
Deron Washington (Cremona). 14 punti e 13 rimbalzi, una doppia – doppia di grande solidità per l’ex Pistoia che alla corte di Pancotto sta mostrando il suo lato migliore che non può fare a meno di lui (36 minuti di impiego). Già lo scorso anno in toscana, con la guida tecnica di Paolo Moretti aveva mostrato doti interessanti ma che avevano bisogno di continuità , è l’anno giusto?
Austin Daye (Pesaro). 21 punti e 20 di valutazione per il figlio di Darren che è il vessillo della lotta per non retrocedere della Consultinvest Pesaro. Non si commette peccato nell’ammettere che le speranze dei marchigiani sono appese alle lunghe leve dell’ex San Antonio Spurs, che cattura anche 7 rimbalzi nella vittoria contro Reggio Emilia. Possono suscitare discussione le scelte offensive del giocatore che molte volte forza situazioni che però sono “salvate” dal suo enorme talento. Non passerà tanto tempo prima che una squadra di Champions League o Euroleague lo contatti.
Carlo Recalcati. Nella maggior parte dei casi, quando un allenatore viene esonerato, dispiace sempre. Vuol dire che qualcosa non ha funzionato e per l’esperto coach italiano è stata fatale la sconfitta con Sassari. Ma come successo con Meo Sacchetti, l’esonero del coach chiamato “Charlie”, suscita domande su quale direzione stia prendendo la pallacanestro italiana, sembra più vincolata al “giocatore” che all’ “allenatore”. Non si possono conoscere le dinamiche reali ed interne dello spogliatoio, ma quel che rimane e che sembra è vedere una storica figura della pallacanestro accantonata da motivazioni che poco hanno a che vedere con il profumo del parquet.