Il 2024 sarà una stagione estremamente importante per Lorenzo Musetti, sia sul campo visto che è chiamato a confermarsi in top 20, sia fuori perché diventerà padre. Fondamentale dunque partire bene e, senza nulla togliere ai tornei di Hong Kong e Adelaide, il primo check point saranno gli Australian Open. Lorenzo arriva a Melbourne da un deludente secondo turno in Asia e da un incoraggiante quarto di finale in South Australia, dove ha anche sprecato un match point contro Bublik. Risultati che contano relativamente dato che a Melbourne inizia un torneo completamente diverso, in cui si gioca 3 su 5 e con una pressione neanche lontanamente paragonabile.
Nonostante il momento di forma non indimenticabile, Musetti è accreditato della 25^ testa di serie, perciò non è stato troppo sfortunato nel sorteggio. All’esordio se la vedrà contro Benjamin Bonzi, numero 110 del ranking che dopo l’exploit del 2021 – anno in cui vinse ben 6 titoli Challenger – si è un po’ perso, anche a causa di problemi fisici. Il francese ha perso entrambe le partite disputate quest’anno e non dovrebbe rappresentare una grossa insidia per Musetti, che infatti partirà favorito secondo i bookmakers. Il carrarino non potrà però prendere sottogamba l’impegno – memore della bruciante sconfitta a New York contro lo ‘sconosciuto’ Droguet, anche lui transalpino – anche perché i primi turni degli slam sono sempre un’incognita.
Il match della verità potrebbe essere invece quello di secondo turno, dove sulla strada di Lorenzo ci sarà uno tra James Duckworth, wild card australiana ma con grande esperienza, e Luca Van Assche, francese classe 2004 in rampa di lancio. Il miglior Musetti batterebbe – ad oggi – entrambi, ma c’è assolutamente il rischio che possa venir fuori un match tirato. L’azzurro dovrà quindi dimostrare di essere superiore, come testimonia la classifica, per raggiungere l’obiettivo minimo, ovvero il terzo turno.
Se una sconfitta al secondo turno renderebbe il suo torneo deludente, è altrettanto vero che una vittoria al terzo turno renderebbe il torneo notevole. Specialmente perché, salvo sorprese, Musetti se la vedrà contro Stefanos Tsitsipas, finalista uscente e atteso da un complicato esordio contro Matteo Berrettini. Curiosamente, l’unico precedente a livello slam risale al Roland Garros 2022, sempre con il greco finalista in carica. In quel caso Musetti giocò due ottimi primi set prima di cedere alla distanza: si tratta un po’ del fil rouge della rivalità tra i due. Tolto il primo confronto, Lorenzo ha sempre dato del filo da torcere a Tsitsipas ma non è mai riuscito ad avere la meglio. Difficile pensare che questo tabù possa essere sfatato proprio in quest’occasione, ma non impossibile: in fondo il 25enne di Atene non sta giocando affatto bene e avrà la pressione di dover difendere i 1200 punti dello scorso anno per evitare di uscire dalla top 10.
Qualora Musetti dovesse riuscire nell’impresa, ecco che cambierebbe tutto visto che un Lorenzo in fiducia potrebbe giocarsela assolutamente contro l’eventuale Fritz o Cerundolo di turno e sognare i quarti. Al momento è però presto per viaggiare con le mente: bisogna infatti pensare partita dopo partita e prendere quello che viene. Musetti ha sicuramente le qualità per fare bene, ma a parlare sarà poi, come sempre, il campo.