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L’Italia perde la sua ultima rappresentate nel tabellone femminile dell’Australian Open 2024. Jasmine Paolini è stata infatti sconfitta in due set da Anna Kalinskaya nel big match del day 9 a Melbourne per il tennis azzurro. L’allieva di Renzo Furlan esce però dal campo senza troppi rimpianti perché la sua avversaria ha giocato davvero bene e meritato la vittoria. Magari si poteva sfruttare qualche chance interessante (su tutte lo 0-40 a inizio secondo set) per allungare il match e mettere sotto pressione la russa. Jasmine purtroppo non c’è riuscita e si è arresa dopo circa un’ora e un quarto, vedendo giungere al termine il suo splendido cammino nella terra dei canguri.
Se da un lato è vero che si tratta di un passo indietro rispetto ai match precedenti, dall’altro è una sconfitta che ci può stare – specialmente contro una Kalinskaya davvero in palla – e che non cancella minimamente il torneo da applausi della numero uno d’Italia, capace nell’ordine di superare per la prima volta in carriera il primo turno a Melbourne, quindi il secondo e il terzo per poi raggiungere il suo primo ottavo di finale slam. Paolini, che può guardare con ottimismo al prosieguo della stagione, dovrà dunque ripartire da queste settimane e dal conseguente best ranking. Incoraggianti anche le sue dichiarazioni in conferenza stampa: “Penso solo al lavoro e a migliorare“.
Al prossimo turno Kalinskaya se la vedrà contro Qinwen Zheng, che ha travolto in un non-match Dodin. La cinese – oltre ad essere l’unica testa di serie rimasta nella parte alta del tabellone – diventa anche la favorita d’obbligo viste le sorprendenti eliminazioni di Vika Azarenka ed Elina Svitolina. La bielorussa ha ceduto il passo alla qualificata Yastremska, mentre l’ucraina si è dovuta ritirare dopo tre giochi a causa di un dolore lancinante alla schiena, spianando la strada a Noskova.
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Nessuna sorpresa invece nei match maschili, dove tutti e quattro i favoriti hanno staccato il pass per i quarti di finale. Solida vittoria in tre set per Hubert Hurkacz, che si è aggrappato al servizio per sconfiggere in tre set la wild card Cazaux. Il polacco sfiderà ora Daniil Medvedev, che ha superato come da pronostico Borges ma si è scoperto vulnerabile nel terzo parziale, dove ha dilapidato un vantaggio significativo: avanti 5-2, ha subìto il break nel momento in cui ha servito per chiudere ed ha poi sprecato due match point sul 5-4. Il russo è poi riuscito a chiuderla al quarto, ma non potrà permettersi passaggi a vuoto simili nel match contro Hurkacz, a suo dire contender per uno slam visto il palmarés (due Masters 1000) e un’arma come il servizio con cui può fare la differenza. Il polacco peraltro conduce 3-2 nei precedenti, perciò potà sicuramente dire la sua.
Meno equilibrato, almeno sulla carta, l’altro quarto di finale, dove Carlos Alcaraz se la vedrà contro Alexander Zverev. Lo spagnolo ha raggiunto i quarti con una facilità notevole e senza minimamente faticare contro Kecmanovic, che nell’ultimo confronto a Miami riuscì a trascinare la sfida al tie-break del terzo mentre stavolta ha collezionato appena otto giochi, subendo anche un bagel nel terzo set. Decisamente meno agevole l’impegno di Zverev, costretto al super tie-break del quinto contro Norrie, che ha venduto cara la pelle. Alla fine l’ha spuntata comunque il tedesco, che però ha trascorso altre quattro ore in campo dopo le fatiche dei turni precedenti – su tutte quella al secondo turno contro Klein, sconfitto sempre al tie-break del quinto dopo 4h37′ di lotta. Sascha partirà sicuramente sfavorito, nonostante possa già vantare una semifinale a Melbourne mentre per Alcaraz si tratta della prima volta ai quarti, e dovrà sperare di servire bene per sperare di avere qualche chance.
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