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Si inizia ad entrare veramente nel vivo degli Australian Open 2023, con entrambi i tabelloni ora allineati agli ottavi di finale. Una giornata, la sesta in quel di Melbourne Park, che non ha regalato particolari sorprese o sfide al cardiopalma. Tra gli uomini nessun quinto set e solo Murray e Bautista arrivati al quarto; tra le donne due sono state le partite decise alla frazione decisiva.
Le condizioni di Novak Djokovic continuano a destare preoccupazione, ma è pur vero che finché non sale il livello degli avversari incontrati il serbo può permettersi anche di gestire gli acciacchi del suo fisico. Nella sessione serale Grigor Dimitrov ha giocato un match sostanzialmente alla pari del campione di Belgrado, ma ancora una volta è mancato di freddezza nei momenti importanti. Vediamo come si comporterà in ottavi Nole, che oltre ai problemi al tendine del ginocchio dovrà fare i conti anche un pubblico che sarà schierato per De Minaur.
Il numero 2 d’Australia resta l’ultimo giocatore in casa dopo la conclusione del bel torneo di Popyrin, che però ha dovuto alzare bandiera bianca contro un Blake Shelton che appare già pronto per i grandi palcoscenici. Sono tre gli statunitensi agli ottavi in questa parte di tabellone, con JJ Wolf e Tommy Paul che invece si sono aggiudicati nettamente i derby contro, rispettivamente, Mmoh e Brooksby.
Andy Murray ha gettato il cuore oltre l’ostacolo ancora una volta, rimanendo in campo altre tre ore e mezza. Ma l’accumularsi delle fatiche dei primi due turni, come prevedibile, non gli ha permesso di sfoderare la sua miglior prestazione contro un tennista solido come Roberto Bautista Agut, che ha vinto in quattro set.
Ma nella parte bassa di tabellone il match di ottavi più intrigante sarà senza ombra di dubbio quello tra Andrey Rublev e Holger Rune, fin qui perfetti nei loro percorsi a Melbourne Park. Il russo passa sempre un po’ sottotraccia rispetto ai grando nomi, ma non è testa di serie numero cinque per un caso fortuito e per battere Daniel Evans 6-4 6-2 6-3 bisogna aver espresso un ottimo livello di tennis. Lo stesso si può dire del giovane norvegese, che non ha ancora perso un set e potrebbe essere la vera mina vagante di questo torneo. Strano definire così un ragazzo che è comunque top-10 al mondo, ma la sua scalata è stata un po’ improvvisa e di fatto questo si tratta del suo primo slam giocato con un ranking da top player. Le aspettative per ora non sono state disattese.
L’Italia saluta la sua ultima rappresentante al femminile Camila Giorgi, che non riesce a sfatare il tabù terzo turno in Australia. Quella contro Belinda Bencic è stata la quarta eliminazione in carriera nel round antecedente agli ottavi di finale, la terza negli ultimi quattro anni. Non è stata una brutta partita da parte della tennista marchigiana, ma l’elvetica a questo punto della carriera è semplicemente una giocatrice più forte e con una maggiore solidità rispetto alla nostra. Pochi alti e bassi per Belinda, sempre sul pezzo. Ora anche a lei servirà qualcosa in più, dato che dovrà vedersela contro un’Aryna Sabalenka che sta spazzando via chiunque trovi sulla sua strada. Davvero un grande inizio di stagione della bielorussa, che oggi ha battuto Mertens 6-2 6-3.
Suonata in ritardo, invece, la sveglia di Caroline Garcia, che ha dovuto perdere il primo set per 6-1 prima di rimontare la pur brava Laura Siegemund. In ottavi la numero quattro del seeding dovrà vedersela contro Magda Linette, vittoriosa in due set su Alexandrova. La Polonia torna ad avere due rappresentanti tra le migliori sedici in uno slam femminile dopo quindici anni, quando ci riuscirono Agnieszka Radwanska e Marta Domachowska.
Avanzano senza patemi anche Pliskova e Zhang, che daranno vita ad un ottavo in cui la ceca partirà con i favori del pronostico contro la veterana atleta cinese. E decisamente interessante sarà la sfida tra Donna Vekic e Linda Fruhvirtova. La croata appare finalmente pronta a ritornare sù in classifica dopo un paio di annate buie e caratterizzate da problemi fisici; la 17enne teenager ceca quest’oggi è stata fortunata ad approfittare di una Vondrousova che faticava a muoversi nel terzo set, ma tutti già da tempo ne conoscono le potenzialità .
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