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Seconda giornata di Australian Open 2023 che incarna l’essenza di ciò che è lo slam australiano durante l’estate. Tre ore circa di sospensione nel primo pomeriggio per il troppo caldo e in serata incontri stoppati per pioggia più di una volta, fino alla definitiva cancellazione del programma avvenuta dopo la mezzanotte locale. C’è stata comunque occasione di vedere all’opera tutti i big, essendo i tre campi principali tutti coperto dal tetto. E c’è da incassare un’altra giornata negativa per l’Italtennis, che porta a casa solo una vittoria.
Il focus non può che essere sullo splendido incontro andato in scena sulla Rod Laver Arena tra Matteo Berrettini ed Andy Murray, che ha visto quest’ultimo prevalere al super tie-break del quinto set. Una sconfitta che fa male all’azzurro, per quel rovescio affossato in rete sul match point, perché arrivava a Melbourne dopo aver giocato un’ottima United Cup e negli ultimi anni ha sempre dimostrato di essere in grado di alzare il livello nei tornei dello slam. Questo oggi non c’è successo per svariati motivi, come ha anche dichiarato in conferenza stampa.
Se ne vanno i 720 punti conquistati lo scorso anno e dopo tre anni e mezzo esce anche dalla top-20. Numeri che rappresentano comunque una questione secondaria, dato che Matteo per i prossimi cinque mesi non ha nulla da difendere e potrà risalire in men che non si dica. L’aspetto fondamentale rimane il solito, ovvero trovare una continuità fisica che gli possa permettere di giocare da qui in avanti senza fermarsi.
Ma un doveroso plauso va fatto in ogni caso ad Andy Murray, che a 35 anni e con un’anca di metallo meritava di togliersi una soddisfazione di questo tipo. C’è chi mal sopporta il vederlo trascinarsi per il campo, ben lontano dai fasti che lo hanno portato a trionfare negli slam e alle Olimpiadi. Ma l’amore e il rispetto mostrato dallo scozzese nei confronti di questo sport non hanno quasi eguali. Quindi chi siamo noi per impedirglielo? A prescindere dal fatto che possano poi arrivare o meno anche imprese come quella odierna.
Esordio in scioltezza per Novak Djokovic, che gestisce a suo piacimento su Carballes-Baena e vittoria in quattro set, con un po’ di sofferenza nella seconda parte, anche per Casper Ruud su Machac. I due, insieme a Tsitsipas e ad Alcaraz (dal divano), sono tra coloro che possono agguantare la prima posizione del ranking al termine del torneo.
C’era curiosità riguardo il match tra Rublev e Thiem, ma il russo ha avuto vita facile. Thiem sul finire 2022 aveva fornito segnali incoraggianti per un ritorno ad alti livelli, ma queste prime prestazioni del 2023 si sono rivelate un passo indietro. Soffre tanto, ma aggrappandosi al servizio e alla sua caparbietà, vince anche Alexander Zverev in cinque set sul lucky loser Varillas. Il tedesco è comprensibilmente ben lontano da una condizione fisica accettabile, ma dopo il suo grave infortunio c’è bisogno di tanta pazienza. Sia durante il percorso di riabilitazione, che per sua fortuna ha superato, sia poi nel momento in cui si ritorna a competere. Bella e netta vittoria su Krajinovic per Holger Rune, che dopo l’exploit di fine 2022 si ritrova improvvisamente catapultato in uno slam da top-10, con tutte le aspettative che ne conseguono. Vince anche Taylor Fritz, che cede un set a Basilashvili.
Oltre a Berrettini, salutano il torneo anche Mattia Bellucci. Il giovane tennista classe ’01 dopo aver brillantemente superato le qualificazioni se l’è giocata alla pari con Bonzi, perdendo in quattro set con anche qualche un po’ di rammarico per il break di vantaggio non sfruttato nel terzo. Sulla via dell’eliminazione era abbastanza incanalato Fabio Fognini, che tra una sospensione e l’altra stava raccogliendo le briciole contro Kokkinakis, fermato definitivamente dalle avverse condizioni meteo sul 6-1 6-2 4-2 (40-15).
Ieri non ha brillato – pur vincendo in due set – Iga Swiatek, ed oggi è toccata la stessa sorte alla seconda testa di serie del tabellone femminile Ons Jabeur. L’ultima finalista di Wimbledon ha impiegato più di due ore di gioco per disporre della slovena Tamara Zidansek, sconfitta con il punteggio di 7-6(8) 4-6 6-1 dopo aver anche avuto tre set point nel primo tie-break ed essere stata avanti 1-0 e servizio nel terzo, prima di subire i sei games di fila che hanno chiuso il match. Esordio sul velluto per Caroline Garcia (6-3 6-0 a Sebov), che quest’anno deve confermare quanto buono fatto vedere nella seconda metà di 2022 e per Aryna Sabalenka (6-1 6-4 a Martincova), proveniente dal trionfo ad Adelaide I.
Ma vince e convince anche colei che ha trionfato nel secondo torneo giocato ad Adelaide, ovvero Belinda Bencic. La svizzera ha battuto Tomova e ha iniziato il 2023 con sette vittorie ed una sconfitta (contro Swiatek). Non sembra avere fine, invece, la crisi di Garbine Muguruza, rimontata da Elise Mertens con lo score finale di 3-6 7-6(3) 6-1. La due volte vincitrice slam – scesa attualmente al n°73 del ranking WTA -, ha incassato la quinta sconfitta consecutiva, ma soprattuto la nona sulla lunga distanza. La spagnola non vince un match al 3°set dal torneo di Dubai giocato 11 mesi fa.
In attesa dell’esordio di Stefanini e Bronzetti, per ora l’Italia piazza solo una tennista al secondo turno, ed è Camila Giorgi. In un match tra due giocatrici al rientro dopo mesi di assenza, la marchigiana ha spazzato via in meno di un’ora Anastasia Pavlyuchenkova, lasciandole un sole game. Ci si aspettava qualcosa di più da Martina Trevisan, che aveva fornito buone sensazioni sul finire della United Cup. Invece è arrivata una resa netta contro Schmiedlova, che non rappresentava di certo uno dei sorteggi più sfortunati, pur avendo nelle gambe le tre vittorie ottenute nelle qualificazioni. Abbastanza prevedibile la sconfitta di Jasmine Paolini per 6-2 6-4 contro Samsonova, che quest’anno potrebbe definitivamente esplodere ad alti livelli.
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