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Australian Open 2023, nona giornata: Tsitsipas non sbaglia, Korda si fa male. Pegula si riscopre umana

Stefanos Tsitsipas
Stefanos Tsitsipas - Foto Ray Giubilo

Favorito per un posto in finale era e favorito rimane. Stiamo parlando di Stefanos Tsitsipas, che dopo la bella vittoria in cinque set contro Jannik Sinner si è ripetuto al turno successivo contro Jiri Lehecka. Stavolta ha avuto bisogno di due set in meno, trionfando in tre, ma per lui non è stata comunque una passeggiata di salute. D’altronde non è un caso se il ceco sia approdato ai quarti a Melbourne dopo aver battuto avversari del calibro di Norrie e Auger-Aliassime. Contro il greco però non c’è stato nulla da fare e Lehecka è uscito di scena, seppur a testa alta.

Prosegue la sua cavalcata trionfale invece Tsitsipas, giunto in semifinale a Melbourne per il terzo anno consecutivo (quattro in totale) ma determinato a sfatare questo tabù e spingersi fino all’atto conclusivo. L’occasione è ghiotta visto che sulla sua strada troverà Karen Khachanov, già sconfitto in tutti e cinque i precedenti. Resta inoltre sempre vivo il sogno numero uno al mondo. Certo, per diventarlo probabilmente bisognerà battere Djokovic nel suo giardino di casa, ma Stefanos non vuole porsi limiti e punta sempre più in alto. E se continua a servire con queste percentuali, non va affatto dato per spacciato in partenza.

Nell’altro quarto di giornata, sulla carta più equilibrato, uno sfortunato Sebastian Korda è stato costretto al ritiro contro Khachanov. Si tratta del primo ritiro in assoluto di quest’edizione dell’Australian Open (escluse le qualificazioni), arrivato dopo 242 incontri. L’americano ha dovuto alzare bandiera bianca a causa di un problema al polso destro, vedendo volgere al termine un cammino invidiabile che l’aveva visto battere Medvedev e Hurkacz grazie a un tennis sublime. Sorride dunque Karen Khachanov, spesso troppo sottovalutato, che raggiunge la seconda semifinale consecutiva in uno slam e da lunedì prossimo tornerà almeno tra i primi 15 al mondo. Il russo non avrà le armi di Tsitsipas, ma è un giocatore estremamente solido e potrà sicuramente giocarsi le sue carte in semifinale.

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Per quanto riguarda i due match femminili, invece, spicca l’eliminazione di Jessica Pegula. La tennista statunitense finora aveva vinto tutti e otto gli incontri disputati nel 2023 (peraltro senza lasciare per strada neppure un set) ma si è arresa a Vika Azarenka. Ovviamente non si tratta di una sconfitta drammatica, nonostante i favori del pronostico, poiché la bielorussa ha già vinto l’Australian Open in passato (nel 2012 e nel 2013) e si conferma una specialista delle fasi finali degli slam. Si ferma però, per il terzo anno consecutivo, ai quarti di finale Pegula, che ancora una volta manca l’appuntamento con un risultato importante.

Semifinale e Top 15 a un passo dunque per Azarenka, che al prossimo turno se la vedrà contro Elena Rybakina. Lo splendido percorso della kazaka mette d’accordo gran parte degli appassionati di tennis, amareggiati per la parabola della 23enne, incapace di dar seguito alla vittoria di Wimbledon (specialmente per i 2000 punti non assegnati). Dopo tante difficoltà, Rybakina ha finalmente risposto sul campo e, dopo aver estromesso la numero uno al mondo Swiatek, si è ripetuta contro Jelena Ostapenko.

Un comodo 6-2 6-4 le ha consegnato le chiavi per la prima semifinale in carriera a Melbourne, nonché la seconda dopo quella di Wimbledon. Inoltre, grazie alle numerose posizioni che guadagnerà in classifica si avvicinerà notevolmente alla Top 10, che oggettivamente le spetta. Il suo torneo però non è ancora finito qua: c’è infatti una semifinale da giocare contro Azarenka, peraltro da grande favorita, e un sogno slam da coltivare. L’unico precedente risale al torneo di Indian Wells dell’anno scorso e a vincere fu Rybakina.

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