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Il primo finalista dell’Atp 250 di Napoli è Matteo Berrettini, protagonista di una splendida vittoria in rimonta ai danni di Mackenzie McDonald. Prima finale in carriera sul cemento per il tennista azzurro, che per raggiungerla è stato chiamato agli straordinari. Per avere la meglio del suo avversario, battuto con il punteggio di 3-6 7-6(2) 6-4, ha infatti impiegato 2h23′. Come se non bastasse, Berrettini ha dovuto fare i conti con un problema di vesciche al piede sinistro che lo ha limitato negli spostamenti fin dal primo set. Ciononostante Matteo non ha rinunciato a lottare, anzi ha ribaltato un incontro che sembrava destinato a perdere ed ha staccato il pass per l’atto conclusivo. Il tennista romano attende ora il vincente del match tra Musetti e Kecmanovic.
LA PARTITA – Avvio da incubo per Berrettini, che spreca una palla break nel game d’apertura e dà il via ad una serie di game da dimenticare. McDonald si issa infatti rapidamente sul 5-0, strappando in due occasioni la battuta a Matteo, che prima d’ora non aveva mai subito neppure un break nel torneo. Berrettini finalmente si sblocca e tiene la battuta evitando il 6-0, ma i problemi continuano. E’ infatti costretto a richiedere l’intervento del fisioterapista a causa di un problema di vesciche al piede sinistro. Matteo riesce persino a rendere il parziale meno amaro, recuperando uno dei due break di ritardo, ma il set finisce nelle mani di McDonald per 6-3.
La reazione di Berrettini non tarda ad arrivare e nel secondo set è lui il primo ad ottenere il break. Purtroppo il vantaggio di Matteo dura poco, anche per colpa sua. Avanti 3-1 40-15, viene rimontato fino al 3-3. La stessa situazione si ripete un paio di giochi dopo: avanti 5-3 40-30, l’azzurro spreca un set point e viene raggiunto sul 5-5. Nonostante tutto, anche i problemi fisici che sembrano acuirsi viste le sue espressioni facciali, Berrettini trascina il set al tie-break, che si aggiudica per 7 punti a 2. Si va dunque al terzo in questa pazza semifinale.
Nel terzo set regna a lungo l’equilibrio e per sei giochi non c’è neppure l’ombra del break. Berrettini però sale in cattedra e strappa la battuta al suo avversario nel settimo gioco, confermando il break con un turno di servizio a zero. Sull’orlo del baratro, il fisico tradisce McDonald, che chiude il match di fatto senza muoversi a causa di un problema fisico e cede il passo a Matteo. L’azzurro s’impone per 6-3 e centra la dodicesima finale della sua carriera.
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