La sessione mattutina di venerdì 25 agosto – senza azzurri in gara – ai Mondiali di atletica di Budapest offre indicaziooni preziose in vista delle prossime gare. Il bronzo di Tokyo 2020, l’ucraina Yaroslava Mahuchikh e la campionessa in carica, l’australiana Eleanor Patterson guidano le qualificazioni del salto in alto femminile. Sono loro – col percorso netto – due delle otto atlete ad aver saltato 1.92. Mentre l’australiana Nicola Olyslagers, che ha saltato 2.02 in stagione, ha bisogno del secondo tentativo per far sua 1.92. Si qualificano anche la giamaicana Lamara Distin, la britannica Morgan Lake, l’americana Vashti Cunningham, la serba Angelina Topic, la cipriota Elena Kulichenko, l’ucraina Iryna Gerashchenko, la slovena Lia Apostolovski, la kazaka Nadezhda Dubovitskaya, la tedesca Christina Honsel, le francesi Selene Gicquel e Nawal Meniker e la finlandese Ella Junnila.
Nel giavellotto arriva la miglior prestazione stagionale per l’indiano, oro a Tokyo, Neeraj Chopra (88.77) e il pakistano Arshad Nadeem (86.79). Terzo posto per l’argento dei Giochi del 2020, Jakun Vadlejch che non va oltre 83.50, distante dal suo personale di 90.88. Nel decathlon, dopo i 100, il salto in lungo e il getto del peso, comanda il tedesco Leo Neugebauer (2908), seguito dai canadesi Damian Warner (2812) e Pierce Lepage (2784). Ma soprattutto esce di scena un protagonista: il campione del mondo e detentore del record mondiale, Kevin Mayer si è ritirato dopo due prove poco esaltanti: nei 100 ha piazzato il crono di 10.79, mentre nel lungo non è andato oltre un deludente 7.25. Il fuoriclasse si è presentato alla rassegna di Budapest in condizioni tutt’altro che perfette a causa di un’infiammazione al tendine d’Achille. “Bisogna ammettere la sconfitta, prendere quello che c’è da prendere e ripartire per le Olimpiadi di Parigi – spiega Mayer ai media francesi – È stato meglio che mi sia successo oggi che tra un anno. Dobbiamo accettare che non siamo Superman, che siamo umani. A Parigi tra un anno darò tutto per essere Superman”.