Transitata in testa ai 300m del giro di pista nella Diamond League di Oslo, Libania Grenot è crollata verticalmente nel finale, chiudendo solo sesta e lontana dai suoi migliori tempi. Si è così imposta la favorita della vigilia, la giamaicana Stephanie Ann McPherson con un non spaziale 51.04.
Partita in settima corsia, l’azzurra si è confrontata con alcune delle più forti specialiste della disciplina, non è stata aiutata dalla corsia esterna con il solo riferimento della francese Marie Gayot. Forse anche motivata dal recente record personale ed italiano sui 200, la Grenot è partita a tutta, facendo segnare due parziali di livello altissimo nei primi due cento metri, salvo poi spegnersi nella seconda metà. Come spesso le è accaduto in questi anni, l’azzurra è sembrata non riuscire a leggere bene la gara, forzando i primi passaggi al di là della sua condizione attuale, arrivando sì in testa all’uscita dell’ultima curva, ma finendo per piantarsi. Un ultimo 100 molto difficile ha visto la quattrocentista italiana molto imballata subire il ritorno delle più blasonate a partire dalle tre “inseguitrici” nella classifica della Diamond Leauge: McPherson, Natasha Hastings e Novlene Williams-Mills. Queste tre, infatti, sfruttando il cedimento dell’azzurra e trovando un’ottima distensione nel finale, hanno conquistato le tre posizioni sul podio in un arrivo piuttosto distanziato, tanto da non necessitare il fotofinish.
Sicuramente non contenta della propria prestazione la Grenot, che con 52.03 ha chiuso in sesta piazza, ma soprattutto a mezzo secondo dal personale stagionale.