“Ogni gara è un po’ a sé, quando si gareggia ognuno pensa a fare il meglio possibile e a cercare di vincere sempre. Poi ci sono tanti fattori che influenzano la prestazione: potrei essermi fatto trovare più preparato possibile, ho sfruttato il momento buono che stavo vivendo, cercando di gestirlo al meglio, soprattutto a livello mentale, per poter fare esperienza e dire la mia”. Lo ha detto Samuele Ceccarelli, neo campione d’Europa sui 60 metri agli Europei indoor di atletica leggera di Istanbul, ospite di Radio Anch’io Sport, su Rai Radio 1. Ora per il 23enne sprinter di Massa l’obiettivo sono i 100 metri. Ma la preparazione resta la stessa: “In realtà non cambierà nulla per quanto riguarda gli allenamenti. Continueremo a fare come abbiamo sempre fatto, con programmi e strutture che hanno reso bene finora. Proseguiamo così, con la testa sgombra e i piedi per terra, ponendoci obiettivi ma sempre molto graduali. L’obiettivo principale, oltre a continuare a lavorare bene in allenamento, è quello di migliorare il 10″45 all’aperto. I risultati sui 60 di questa stagione sono una base di lavoro da cui partire, danno una bella dose di fiducia. Ma per non fare il passo più lungo della gamba, intanto penso a migliorare il tempo attuale, poi al resto ci si penserà un pezzo per volta”.
Sui rapporti con Marcell Jacobs: “Quando si è a ridosso della gara, in realtà non c’è molto modo di parlarsi. I consigli sono stati più fatti che parole, e anche dei piccoli gesti possono fare la differenza: nonostante fossimo avversari, si è avvicinato e mi ha dato un paio di pacche sulla schiena come a dire ‘vai tranquillo, non ti preoccupare’. Dette da un compagno-avversario del calibro di un campione Jacobs, sono state parole che hanno giocato un ruolo chiave nell’approccio di tre turni di gara. Ovviamente mi ha fatto molto piacere quando alla fine si è complimentato, dicendo che sono stato bravo e me lo sono meritato, che ho corso forte. Anche questo – conclude – è stato un riconoscimento extra”.