“Ho festeggiato con la mia famiglia, con la gente venuta da Murcia, con i miei amici- Siamo andati a cena fuori e ovviamente ho fatto tutto quello che non avevo fatto durante il torneo e ho mangiato quello che non avevo mangiato. Normalmente sto attento con il glutine, ma ho tolto il piede dall’acceleratore e mi sono lasciato andare un po’. Inoltre dovevamo festeggiare con lo champagne, il momento era quello giusto”. Carlos Alcaraz si racconta in un’intervista ai canali ufficiali dell’ATP dopo il trionfo al Roland Garros. “Dopo tutto il lavoro, tutti i sacrifici per vincere un trofeo del genere, bisogna goderselo un po’. È qualcosa che sto imparando, anche se ho ancora 21 anni e sto ancora imparando a conoscere me stesso: cosa mi serve, cosa non mi serve, come farlo, come non farlo”, ha spiegato. “Mi sto rendendo conto che devi bilanciare i giorni di duro lavoro e sofferenza con giorni di riposo e la libertà di fare quello che vuoi, per non sentirti un tennista, solo un ragazzo normale. Questo ti aiuta a isolarti e a svegliarti con la mente lucida per scendere in campo e dare il 100%”.
Alcaraz che è arrivato a Parigi dopo aver saltato quasi interamente la stagione sul rosso a causa di un infortunio all’avambraccio: “Mentalmente è stato angosciante. Uso il braccio destro per tutto. Uso molta velocità e potenza in ogni colpo e il mio avambraccio soffre davvero. Ero preoccupato, pensavo che forse non avrei recuperato al 100%. A Madrid ho giocato quattro partite e nella quarta ho avuto fastidio. Non sono potuto andare a Roma. Abbiamo fatto i test e tutto il necessario per arrivare qui nella migliore forma, ma la mia testa continuava a fare domande”. “Ero un po’ incerto su come il mio braccio avrebbe reagito in uno Slam, al meglio di cinque set”, ha detto. “È stata dura, ma con il passare dei turni mi sentivo bene, nessun dolore, anche se ero cauto.
“Guardo anche i video di quando ero piccolo ed ero a Parigi sotto la Torre Eiffel, seguendo il Roland Garros”, ha rivelato Alcaraz. “Alzare questa coppa qualche tempo dopo… sono momenti meravigliosi. Sto vivendo un sogno. Il Roland Garros è molto speciale per me perché è stato il torneo che seguivo quando ero piccolo. Non vedevo l’ora che arrivasse per potermi sedere davanti alla tv e guardare tutte le partite, e ora…”
“Wimbledon o le Olimpiadi? I Giochi Olimpici si svolgono ogni quattro anni ed è un torneo speciale in cui non giochi solo per te stesso, ma per un paese, rappresentando ogni spagnolo”, è stata la risposta di Alcaraz. “Penso che quest’anno sceglierei l’oro olimpico”.