“Esistono gerarchie e obiettivi, non credo divergenti. Il ruolo della Federazione è quello di guidare le esigenze di tutti, sapendo che la serie A è la locomotiva del sistema. Dovrebbe essere interesse di tutti far sì che la serie A possa competere in maniera sempre più competitiva. Ne approfitto per fare i complimenti a Roma, Atalanta, Fiorentina: non mi sembra un segnale estemporaneo dopo le 5 squadre dell’anno scorso. Si può dire che molte cose non vanno, anche per come si curano gli interessi della serie A, ma ci sono alcuni risultati molto significativi”. Queste le parole del ministro dello Sport Andrea Abodi durante l’evento “Il Foglio a San Siro” anche in merito alla diatriba in corso tra FIGC e Lega Serie A. “Vorrei che la serie A fosse locomotiva anche per la sussidiarietà progettuale; è ancora troppo chiusa nei suoi meccanismi. Capita spesso che dalla C in due anni si vada in serie A: bisogna trovare un equilibrio per essere sempre più virtuosi. Siccome la stagione delle riforme annunciate sta arrivando, mi auguro siano fatte con la necessaria autonomia, altrimenti io non farò quel passo avanti che non ho fatto fino ad ora”.
Poi, su Malagò: “Prorogare il presidente del Coni fino a Milano-Cortina o un nuovo mandato? Al di là dei rapporti personali, di stima e affetto, cerco di non affrontare mai i casi di singole persone. Non ho detto ma ho imparato il 22 ottobre ‘nell’esclusivo interesse della Nazione’, non credo agli uomini o le donne della provvidenza. Può finire il mandato, il mio può finire anche ora, la vita continua e il mondo va avanti”.