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“Le dipendenze, in tutte le loro forme, sono il sintomo di un profondo disagio che affligge, in modo sempre più evidente e doloroso, giovani e adolescenti, peraltro alimentando anche pericolose economie criminali che vanno contrastate a tutti i livelli. Nell’ambito delle strategie di prevenzione e cura, lo sport, nella sua natura di preziosa difesa immunitaria individuale e sociale, può e deve giocare un ruolo primario”. Lo ha detto il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, intervenuto oggi a Venezia alla Conferenza sulla Presidenza italiana del Gruppo Pompidou sulla “Prevenzione delle droghe sui giovani”, gruppo del Consiglio d’Europa per la Cooperazione Internazionale su Droghe e Dipendenze.
“L’attività sportiva – ha proseguito – è strumento formidabile per prevenire la caduta nelle trappole degli stupefacenti e delle altre dipendenze, dannose per la salute individuale e delle comunità. Sarà mia cura proporre agli organismi sportivi, a partire da CONI e CIP, in collaborazione con la nostra società Sport e Salute, di alzare il profilo dell’attenzione al tema ed elaborare una comune strategia di comunicazione, che abbia carattere sistematico e sistemico, sui rischi collegati alle dipendenze, vecchie e nuove, e sulla necessità di contribuire al miglioramento della qualità della vita delle persone attraverso lo sport”.
“Ritengo opportuno ricordare, sottolineare e valorizzare – ha concluso il Ministro per lo Sport e i Giovani – anche l’impegno dei quattrocento volontari del Servizio Civile, settore Assistenza, che, su tutto il territorio nazionale, sono impegnati in 30 progetti dedicati al contenimento degli effetti da dipendenze, al rafforzamento della prevenzione, al supporto per il reinserimento sociale delle persone uscite dalla dipendenza e al miglioramento dell’assistenza a chi ne ha più bisogno, famiglie incluse”.
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