Dal triathlon ad un risultato di rilievo anche nella maratona. È questo il percorso che il campione olimpico in carica della disciplina dei tre sport, Alexander Yee, vuole compiere nei prossimi mesi. Il britannico, argento nella prova individuale e oro in quella a squadre alle Olimpiadi di Tokyo 2020 e poi oro individuale a quelle di Parigi 2024, ha chiaro in mente il suo obiettivo per la prima parte di 2025: correre la Maratona di Londra in due ore e sette minuti.
In un’intervista rilasciata al quotidiano inglese The Guardian, Yee ha annunciato la sua iscrizione alla rassegna londinese del 2025, in programma il prossimo 27 aprile. “Con la corsa mi sembra di non essermi mai fermato, è come se stessi continuamente soddisfacendo quella voglia irrefrenabile di movimento – racconta il campione di triathlon -, quindi ho deciso di iscrivermi alla Maratona di Londra del prossimo anno. Voglio provarci sul serio, anche se so che è una bella sfida farlo in una finestra temporale di sei mesi. Ma se i pianeti si allineano, mi piacerebbe correre in un tempo compreso tra le 2 ore e 7 e le 2 ore e 10 minuti“.
Un crono siglato solo due volte nella storia dai britannici alla Maratona di Londra
Si tratta di un obiettivo molto elevato per Alex Yee, dal momento che nella storia soltanto due atleti britannici hanno corso sotto le 2 due ore e 7 minuti; si tratta del quattro volte campione olimpico di 5000 e 10000 metri Mo Farah e del quarto classificato alla maratona di Parigi 2024 Emile Cairess. Tuttavia, Yee ha un serio pedigree da corridore: a 15 anni è giunto terzo alla Mini London Marathon del 2013, che si svolge sulle ultime 2,6 miglia del percorso principale, davanti addirittura ai due maratoneti di Parigi 2024, il già citato Cairess e Mahamed Mahamed. A 20 anni ha poi corso per la Gran Bretagna nei 10000 m ai Campionati europei di atletica del 2018, chiudendo in 14esima posizione.
Per anni il triathlon è stato il suo unico obiettivo, ma la prospettiva di gareggiare in una delle maratone più importante del mondo lo ha convinto a cimentarsi nella prova. “Amo la sfida impossibile che il triathlon porta con sé – ha rivelato Yee nell’intervista -, ovvero quella di essere il miglior atleta. Ma c’è una purezza nella corsa, amo la sua semplicità. Tutto ciò di cui hai bisogno sono le tue scarpe, è accessibile a tutti. Nella mia biografia di Instagram c’è scritto che sono un triatleta/runner. E c’è qualcosa nella corsa che è speciale“.
La preparazione di Alex Yee
Yee solitamente corre circa 60 miglia a settimana (96 km), ma per prepararsi alla maratona ha aumentato la distanza a circa 90 miglia (quasi 145 km), praticando anche nuoto e ciclismo per mantenersi in forma in vista del triathlon. “La fisiologia non sarà la sfida più grande, ma la resistenza muscolare e il carico che sopporterò durante la maratona – spiega -. I migliori ragazzi fanno settimane da 120 miglia, settimana dopo settimana. Ma io non sarò in grado di eguagliarli. Quindi non so ancora come si sentiranno le mie gambe quando arriverò a 35 km e quando tutti diranno che inizia la vera gara“.
Il campione olimpico in carica di triathlon prosegue: “So che non esiste un modo semplice per preparare una maratona. Devo dare alla distanza il rispetto che merita, ho visto molti atleti straordinari essere umiliati molto rapidamente alla loro prima maratona. Sono ben consapevole che io potrei subire lo stesso, ma mi sto preparando al meglio e spero di poter dare vita ad una giornata storica“. L’attuale primato della Maratona di Londra risale al 2023, quando il compianto keniota Kelvin Kiptum vinse fermando il cronometro in 2:01.25. Anche basandosi su questo, il tempo che Yee ha in mente dunque potrebbe comunque permettergli di raggiungere un risultato di tutto rispetto.
Yee in finale per il premio di sportivo britannico dell’anno
Per ora, però, Alex Yee si concentra sul premio Sports Personality of the Year della BBC, in cui è stato ammesso nella rosa dei sei finalisti (insieme a Jude Bellingham, al giocatore di cricket Joe Root, alla campionessa olimpica degli 800 metri Keely Hogdkinson, al campione di freccette classe 2007 Luke Littler, e alla plurimedagliata paralimpica Sarah Storey). Egli stesso ammette di essere felice ma allo stesso tempo un po’ stupito di trovarsi nel sestetto, ma il riconoscimento di finalista è più che meritato dopo una stagione strepitosa che lo ha visto oro olimpico, poi bronzo nella staffetta mista e di nuovo primatista nel campionato del mondo.
Il successo olimpico a Parigi 2024
Yee parla così della sua vittoria a cinque cerchi, quando nell’ultimo giro sembrava in difficoltà e nettamente dietro al suo rivale Hayden Wilde. La rimonta è avvenuta in un momento di stacco televisivo: “Ho ricordi molto vividi del momento in cui è successo tutto, ma immagino che tutti gli altri abbiano visto solo questo periodo in cui il divario era enorme e poi si è improvvisamente ridotto. In un certo senso, è stato lo stesso per me. Nell’ultimo giro, mi sentivo come se stessi correndo per circa 400 o 500 metri e stessi davvero investendo un sacco di energia, ma non stavo facendo alcun progresso. Ma se hai una buona velocità di chiusura, allora c’è sempre una possibilità, quindi ci ho provato“.
“Quando corro entro in una specie di stato di flusso, in cui sento che tutto rallenta e riesco davvero a concentrarmi su ogni nuovo dettaglio di ciò che sto facendo – prosegue Yee -. Quindi pensavo a cosa stavano facendo le mie braccia e a rilassare le spalle anche quando il distacco era probabilmente di 18-20 secondi nel punto più ampio. Poi all’improvviso questo enorme divario è passato dall’essere insormontabile a possibile. È stato uno di quei momenti folli“.
Inizialmente Yee non si rese conto di quanto la sua vittoria avesse avuto risonanza, ma negli ultimi mesi ha sentito numerose storie di bambini che vorrebbero emulare le sue gesta: “Ti rendi conto che ciò che stai facendo è più grande di te e che stai ispirando una generazione futura. Questa è probabilmente la cosa di cui sono più orgoglioso: che ho la possibilità di essere, si spera, un modello positivo“. Modello che Yee può e vuole ancora migliorare grazie alla Maratona di Londra.