Il podio di Tokyo non l’ha cambiata. Lucilla Boari, la prima medaglia olimpica della storia per l’Italia nel tiro con l’arco femminile, punta sempre gli obiettivi come fa con il bersaglio quando scocca la freccia: prima osserva, poi mira, infine colpisce. Il suo 2022 non è stato all’altezza del 2021, ma metabolizzare il bronzo olimpico in Giappone (20a medaglia della spedizione azzurra, poi l’Italia Team ha toccato quota 40) era nell’ordine delle cose. Insomma, la 25enne aveva quasi previsto una stagione di transizione per ri-attivare quei meccanismi motivazionali necessari per giocarsi nuove chance in chiave olimpica. Il 2023, da questo punto di vista, rappresenta uno snodo fondamentale per la carriera di un’atleta che seppe rialzarsi dopo il quarto posto di Rio 2016 e continua ad allenarsi con l’obiettivo di migliorare di competizione in competizione. L’arciera delle Fiamme Oro è in ritiro con la nazionale al Centro di Preparazione Olimpica Giulio Onesti e da qui ha fatto un bilancio del recente passato: “Sicuramente la mia vita dopo quel bronzo a Tokyo è cambiata in meglio. Anche in me stessa sono cambiata, ho fatto il resoconto di quello che è successo. Il 2022 è stato un anno di alti e bassi in cui ho cercato di prendere il buono da quello che veniva, ma comunque ci stava dopo il grande risultato dell’anno scorso. Ora andrò a Parigi per togliermi altre soddisfazioni e, perché no, scalare il podio olimpico”. Nei prossimi mesi la classe ’97 di Mantova tornerà a gareggiare: “Gli appuntamenti del 2023 saranno belli tosti – ha spiegato – ci saranno gare di qualificazione olimpica. Il livello dell’Italia nel tiro con l’arco femminile? Direi che è alto, abbiamo un gran bel potenziale, ma anche le altre nazioni crescono. L’obiettivo è continuare a giocarsela con tutte ed essere competitive ai massimi livelli”.
Tiro con l’arco, Boari: “L’Italia cresce, voglio migliorare il bronzo di Tokyo”
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