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A poche ore dalla sfida di quarti di finale che vedrà Lorenzo Sonego impegnato contro Raul Brancaccio nello ZzzQuil Tennis Tour Perugia 2020, Gipo Arbino, il coach del torinese, ha parlato ai canali social di MEF Tennis Events: “Lorenzo sta bene. Al termine del secondo set del match di primo turno mi ero preoccupato, pensavo ad un crampo o uno stiramento ma per fortuna si è trattata di una cosa momentanea. La mattina non aveva già più nulla. Non appena abbiamo avuto l’occasione di allenarci abbiamo lavorato molto ed è migliorato tanto sia sui colpi forti che sui punti deboli – ha proseguito Gipo Arbino – Il match ovviamente è un’altra cosa perciò è normale che all’inizio sia stato un po’ in difficoltà . Nei 5 punti finali all’esordio a Todi contro Pellegrino, Lorenzo ha dimostrato di avere un cuore grandissimo e gli attributi giusti. Mi è piaciuto molto anche contro Grigelis, non l’ho mai visto servire così. Sono contento, stiamo molto bene qui in Umbria“.
A proposito della vittoria a Todi, Arbino ha detto: “E’ importante affrontare una competizione da favorito, cosa che nel circuito Atp non accade spesso. Nonostante avessimo tutto da perdere abbiamo scelto di venire a giocare qui. In realtà penso che abbia tutto da guadagnare. Affrontare i match non da favorito è molto più difficile. Tenevo tantissimo al campionato italiano essendo rimasto alle mentalità di un po’ di tempo fa e anche lui ci teneva molto perciò la responsabilità era doppia. Resterà negli annali la sua vittoria, anzi mi dispiace che non siano venuti altri favoriti. Mi è piaciuto che nonostante abbia vinto il torneo, mi ha detto che ci teneva a far bene anche a Perugia“.
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Gipo Arbino ha poi risposto alla domanda su quali aspetti debba ancora migliorare Sonego: “Ha bisogno di giocare tantissime partite a qualsiasi livello, specialmente ad alto livello e misurarsi con determinati giocatori dove una palla o due faranno la differenza. E’ per questo motivo che ha vinto match contro Khachanov, Mannarino o Gasquet e ne ha persi altri con giocatori inferiori. Sarà fondamentale analizzare i momenti salienti del match a prescindere dal risultato e dalla prestazione“.
Infine, un parere su Matteo Berrettini: “Cinque anni fa avevo visto giocare Berrettini al Garden e, parlando con il papà di Baldi, gli dissi ‘vedrai che questo ragazzo diventa un grande’. Avevo notato un dritto e un servizio fuori dal comune, oltre ad un’intelligenza notevole. Nonostante giocasse il rovescio solamente in back, gestiva molto bene il problema. E’ un ragazzo molto maturo e vuole valere la top 10, ce la sta mettendo tutta per salire ancora. Ovviamente mi ha stupito. Non pensavo che già nel 2019 entrasse nei 10, ma ero sicuro che nell’arco di due anni ce l’avrebbe fatta. E’ un lavoratore, lui e Vincenzo Santopadre hanno lavorato benissimo sulla risposta e sul rovescio. Pur essendo 8 del mondo ha ancora margine di evoluzione“.
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