La sorpresa è dietro l’angolo negli Slam e nel circuito Wta è praticamente impossibile pronosticare l’epilogo di un torneo lungo due settimane. “Le top-10 sono meno solide rispetto a qualche anno fa“, ha dichiarato la Sharapova dopo la sua vittoria nel secondo turno a Parigi, elogiando allo stesso tempo l’innalzamento del livello medio. E il Roland Garros 2018 non ha fatto eccezione: priva della sua campionessa uscente, Jelena Ostapenko, nella prima giornata e già sicura di piazzare un nome nuovo in finale del secondo Major stagionale nella parte bassa del draw. L’incertezza del circuito femminile si riverbera inoltre nella difficoltà di confermarsi: per conferma chiedere ad Elina Svitolina, vincitrice delle ultime due edizioni degli Internazionali BNL d’Italia (evento che più dovrebbe avvicinarsi come condizioni al Roland Garros) ma sconfitta in Francia ai quarti nel 2017 e addirittura al terzo turno questa volta da Buzarnescu. L’ucraina è comunque in buona compagnia. Prendendo in considerazione gli ultimi dieci anni, solamente per due volte si è verificata la doppietta Roma-Parigi: a riuscirci sono state Maria Sharapova e Serena Williams nel 2012 e 2013.
L’alternanza dei successi delle big nei tornei più importanti è ancor più evidente estendendo la ricerca alle principali accoppiate di Premier e Slam. L’ultima “doppietta” degna di nota risale a Indian Wells e Miami vinti entrambi da una strepitosa Victoria Azarenka, poi la più totale anarchia: ‘merito’ soprattutto dell’assenza di Serena Williams dopo gli Australian Open del 2017 che ha decisamente sparigliato le carte e aperto i tabelloni dei principali tornei a qualsiasi soluzione. Wta fa rima con sorpresa.
