Karolina Muchova non si ferma e avanza ai quarti di finale del torneo Wta di Palermo 2024. Per farlo deve passare dal terzo set contro la giovanissima Noma Noha Akugue, che al cospetto della ben piu scafata e testa di serie numero 2 del tabellone gioca un buon match ma patisce la gestione delle energie nel finale. Finisce così 7-6(0) 6-3 6-2 dopo due ore e trentanove minuti ricche di ribaltoni.
Eppure, la classe 2003 non parte nel migliore dei modi, ma sfrutta il tentennamento al servizio della ceca per restare pienamente dentro al primo set. Sono infatti quattro i break nei primi quattro game, due per parte: la tedesca è la prima a perdere il servizio, riesce poi a rimettere tutto a posto per due volte. Da lì in avanti, entrambe quasi perfette nei loro turni di battuta, più per un po’ di imprecisione e non molta aggressività di chi risponde: c’è solo una ulteriore palla break concessa dalla giocatrice di origini nigeriane, però annullata. A quel punto l’epilogo più scontato è quello del tie-break, e così è: ma l’equilibrio visto in quasi un’ora, scompare immediatamente, perché la Muchova va in tilt e commette errori grossolani, a far da contraltare c’è però un livello di gioco strepitoso della vincitrice del titolo 250 di Amburgo dello scorso anno, e allora è clamoroso e roboante il 7-0 con cui la Noha Akugue si prende il primo set.
E l’inerzia resta quella anche nel secondo parziale, in cui la classe 2003 apre con un break: Muchova è spenta, continua a commettere doppi falli o gratuiti, e le due palle corte della tedesca non riesce proprio a leggerle, così alla seconda opportunità, ai vantaggi, Noha Akugue si ritrova avanti di un set e di un break, e serve per ampliare il solco. Emerge a quel punto il talento dell’ex numero 8 al mondo, reduce da un brutto infortunio al polso: è 0-40 e ci sono tre palle break, sfruttata già la prima in virtù del doppio fallo. Sembra riproporsi allora quanto visto nel primo set, ma a parti invertite: il servizio che fa le bizze per tutte e due. Muchova, però, esce subito dall’impasse: deve passare attraverso i vantaggi, ma senza mai concedere palla break tiene la battuta e comanda nel punteggio. Non solo: alzando il livello e giocando una bella palla corta arriva a procurarsi due palle del controbreak, e mettendosi a rete nello scambio successivo, con almeno cinque murate, costringe la rivale all’errore e dunque si porta sul 3-1. La ventunenne tedesca si scuote e risponde in modo ficcante in un quinto game in cui si va di nuovo ai vantaggi: su un errore nella discesa rete arriva la palla del controbreak per Noha Akugue, subito sfruttata per l’imprecisione della ceca, che però resetta subito e si ripresenta in risposta avanti 0-40 per l’ennesima chance di allungare nel punteggio. Alla seconda chance, nuovo break di Muchova ed è 4-2 e servizio, stavolta la numero 2 del seeding non si fa pregare e tiene il servizio allungando sul 5-2 e ponendo le basi per la vittoria del secondo set, conquistato subito, in risposta, con un altro break.
Il 6-2 può lasciar pensare a un’inerzia tutta in favore della ceca, ma il terzo set si apre con una novità: entrambe tengono la battuta nei primi due turni, la sola a concedere palla break è proprio Muchova, nel terzo gioco, ma rintuzza in entrambi i casi. Poi la svolta nel sesto game, in cui Muchova prende il sopravvento in risposta e Noha Akugue non trova più le misure, arriva così il break che porta la ceca a servire per il 5-2. Ma è un match ricco di sorprese e ribaltoni: con un tentativo di volée scellerato Muchova regala due palle del controbreak all’avversaria e alla prima chance la già finalista Slam è costretta a sedersi avanti nel punteggio ma non più di un break, e tutto è di nuovo in discussione. La ceca costringe poi ai vantaggi la tedesca, che commette doppio fallo e regala una nuova, ennesima, palla break. Nello scambio più bello del match, Noha Akugue manda in corridoio e così Muchova va al servizio per il match. Il punto del 30-0 è poesia, il suo tocco a rete vellutato e complicato, ma va a segno, quindi con un gran lungolinea arrivano tre set point per la seconda favorita del torneo, che a quel punto non si fa pregare e chiude con una palla corta sublime.
A SHARMA IL DERBY AUSTRALIANO, FUORI ALJA
Il derby tutto australiano che ha chiuso il programma sul centrale, con in campo Alja Tomljanovic e Astra Sharma, si apre con la prima sicuramente più centrata al servizio, e la seconda abbastanza in difficoltà. Nel secondo game l’australiana di origini singaporine deve annullare due palle break, mentre nel quarto gioco l’australiana di origini croate sfonda e trova il break che sembra il preludio per un primo set agevole. Invece, Sharma all’improvviso ritrova il suo tennis migliore e non solo recupera il break di svantaggio, ma dopo aver tenuto la battuta strappa di nuovo il servizio alla più quotata avversaria, salendo sul 4-3 al cambio campo e andando poi a servire con palle nuove con un ace e un solo quindici concesso. La trentunenne, finalista a Birmingham e già in campo a Palermo nel lontano 2011, rimane a contatto servendo molto bene nel nono game, poi però al cambio campo Sharma è ancora inscalfibile al servizio e trova persino un ace in cui pizzica un millimetro di riga, chiedendo scusa. Vale due set point e il secondo è quello buono per il primo set che si chiude sul 6-4. Tomljanovic apre bene nel secondo set e tiene la battuta a zero, poi è aggressiva in risposta e sfruttando i tentennamenti di Sharma si guadagna due palle break ai vantaggi, la seconda è quella buona per volare sul 2-0 e provare a ricostruire il suo match, quindi serve ancora bene lasciando solo un quindici alla rivale e sale sul 3-0. Sharma non si fa scalfire dal suo inizio negativo e nel quarto game tiene la battuta a zero, peraltro con due punti sublimi in cui esplora il lungolinea alla sua destra. Poi, all’improvviso, la resa con la prima di Tomljanovic crolla e Sharma ha una palla per il controbreak all’improvviso, dopo aver trascinato la rivale ai vantaggi, e la sfrutta subito con una risposta violentissima col diagonale stretto. 3-2, e di nuovo tutto in discussione. Sharma continua a servire molto bene e piazza un altro ace, ma alterna grandi colpi a errori gratuiti abbastanza inspiegabili, come quando non trova potenza col rovescio e il suo colpo si infrange sulla rete. Poi, Astra va a rete ma la scelta si rivela infruttuosa: è 15-40 e Tomljanovic ha subito due opportunità per il nuovo break e con il doppio fallo arriva puntuale per il 4-2. Il servizio è sempre meno predominante e anche Tomljanovic sbaglia sempre di più, tanto da concedere nuovamente due palle del controbreak, entrambe annullate col servizio, e poi ai vantaggi si porta sul 5-2. In appena due minuti, Sharma tiene la battuta a zero e accorcia sul 5-3, quindi la già numero 32 del mondo serve per prolungare tutto al terzo set, è strepitoso il lungolinea con cui si porta sul 30-15, quindi con un servizio vincente si guadagna due opportunità per vincere il set e basta già la prima grazie alla splendida palla corta. Nel terzo set ancora una volta è veemente l’avvio di Tomljanovic, che entra sempre negli scambi e trova l’immediato break a trenta, con l’ultimo punto, uno scambio prolungato, un vero braccio di ferro, che è un po’ la somma di quanto visto per oltre un’ora e mezza. La vera costante dell’incontro, però, è la scarsa affidabilità del servizio per entrambe e nel secondo game Sharma ha subito tre palle del controbreak, sfrutta la prima con una risposta non eccelsa ma che lascia sul posto Alja. E’ splendido il punto di Tomljanovic in risposta con cui si apre il terzo game, che sorride comunque a Sharma, capace di tenere la battuta a trenta. Il momento per Sharma è positivo e in risposta arriva una palla break subito sfruttata, con una Tomljanovic che invece a livello di body language non lascia tranquilla il suo angolo e comincia a spostarsi sempre meno. Il quinto game è tenuto così a zero dalla australiana di origini singaporine e il 4-1 lascia pochi spazi a dei ribaltoni. La numero 151 al mondo si fa sentire sempre più in risposta e con uno splendido colpo di volo si procura un’altra palla break nel sesto game, annullata dalla bella palla corta della connazionale. Si va ai vantaggi e Sharma, martellando in risposta, si procura un’altra palla break e la sfrutta con un bellissimo dritto in diagonale ancora una volta non letto dalla Tomljanovic. E’ 5-1 e Sharma può servire per il set: nessun patema d’animo e una delle protagoniste del torneo esce di scena.
BEGU VUOLE BISSARE IL 2022
Due anni dopo il grande trionfo, Irina Begu vuole provare a ripetersi e per il momento ha centrato i quarti di finale al Country. La rumena è stata la prima ad agguantare il pass per i quarti in ordine cronologico, grazie alla vittoria in due set, col punteggio di 6-2 7-5, contro Arantxa Rus, numero 5 del tabellone e numero 62 del ranking femminile, che ieri ha mostrato un gran bel tennis rimontando Martina Trevisan al primo turno. Ma da queste parti la Begu sa come esaltarsi e dopo un primo set dominato, è davvero concentrata nel secondo parziale, in cui ci sono diversi ribaltoni, e quando si presenta la chance di incidere in risposta per evitare il tie-break, non perdona e come nel 2011, 2012 e 2022, per l’espertissima giocatrice rumena arriva il quarto approdo tra le migliori otto, mentre la giocatrice olandese, allenata da coach Cammarata, figlio del presidente del Circolo, deve arrendersi e senz’altro ci riproverà l’anno prossimo.
TEICHMANN SI FERMA AGLI OTTAVI
Si ferma invece al secondo turno la corsa della campionessa a sorpresa del 2019, Jil Teichmann, che è successivamente precipitata in classifica e che è dovuta passare dalle qualificazioni in questa edizione. Al termine di un incontro durissimo, giocato sul campo 6 ma con tanto pubblico e soprattutto molto rumoroso, dopo due ore e cinquantuno minuti di gioco è Diane Parry, l’elegantissima francese numero 58 al mondo, a vincere col punteggio di 6-2 6-7(4) 6-2, raggiungendo per la seconda volta in carriera i quarti di finale a Palermo. Il primo set è senza storia: Parry mette in mostra il suo tennis, Teichmann fatica e subisce due break di fila che la fanno capitolare ben presto. Nel secondo set, invece, tutte e due le contendenti trovano una scarsissima resa al servizio e nei primi sette game ci sono sei break, equamente suddivisi, che poi danno il là al tie-break in cui è invece la svizzera a imporsi per 7-4, trascinando tutto al terzo set. Dove fa la differenza, in sostanza, un passaggio a vuoto di Teichmann nel secondo game, in cui subisce break, va sotto 3-0 e non riesce poi, nonostante diversi tentativi, a rientrare, subendo anche un ulteriore break nell’ottavo gioco sancisce la fine dell’incontro.
Sullo stesso campo, nel primo pomeriggio, si era invece completato il primo turno, con l’unico match rinviato ieri: la classe 2004 Erika Andreeva ha battuto in due set la lettone Darja Semenistaja col punteggio di 6-2 6-1 e domani sfiderà la statunitense Li al secondo turno.