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Tathiana Garbin accoglie con piacere il ritorno del tennis a Palermo. Il capitano non giocatore della Nazionale italiana impegnata in Fed Cup ha parlato in conferenza stampa e ha ammesso quanto sia importante per il movimento tennistico italiano al femminile ritrovare un altro evento di spessore nel nostro Paese: “Per noi è importantissimo avere questo tipo di tornei, è di grande importanza e di grande spessore oltre a dare alle italiane la possibilità di giocare e confrontarsi con le migliori al mondo. Tra gli uomini ci sono tantissimi tornei Challenger in Italia, tra le donne ci sono meno tornei importanti, quindi ci sono meno possibilità per affrontare le giocatrici più forti. Per fortuna le ragazze sono disponibili e la Federazione sta loro vicino per affrontare spese per giocare all’estero. Giocare a tennis è molto dispendioso, però c’è molta disponibilità da parte delle ragazze”.
“Poter giocare in Italia è chiaramente un vantaggio per le nostre ragazze – prosegue la Garbin, sottolineando l’importanza di tornare a giocare in Italia in un calendario poco pieno di eventi alla portata delle giocatrici azzurre – , possono esprimersi davanti al pubblico connazionale che le incoraggia. Poi a Palermo c’è sempre un pubblico attento fatto di conoscitori di sport e di tennis. Proprio nelle qualificazioni gli spalti erano pieni, è un bel ritorno per questo torneo e per le nostre giocatrici”.
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Si parla con la Garbin anche del fatto che ci sia stato un livellamento verso l’alto del tennis al femminile. Tante giocatrici con un ranking non altissimo riescono a ottenere risultati importanti, forse in maniera estemporanea. Questo il pensiero del nostro commissario tecnico: “Il livello medio si è alzato tantissimo, sappiamo che stiamo affrontando un momento difficile e non possiamo nasconderci. Abbiamo attraversato un momento bellissimo con grandissime giocatrici che hanno fatto risultati eclatanti. Sono convinta che le ragazze hanno delle potenzialità ma ci vuole un po’ di maturità. Le ragazze devono crescere nella convizione nelle proprie qualità e nella fiducia in se stesse. La stessa Di Giuseppe gioca un gran tennis, ma la sua consapevolezza è venuta fuori man mano. Spingo sempre le ragazze a investire sulle proprie capacità e sulla voglia di rischiare”.
La Fed Cup tornerà con i sorteggi in programma ad agosto, la Garbin sottolinea la possibilità di avere a disposizione una squadra sempre più forte e soprattutto sempre più convinta dei propri mezzi, in modo da poter affrontare al meglio il ritorno in campo dopo la retrocessione: “Se saremo al completo, compresa la Giorgi, potremo sfruttare anche una giocatrice fortissima. Sara Errani è una grande giocatrice e una risorsa importante. Trevisan e Paolini stanno giocando bene e sono solide. Gatto Monticone e Di Giuseppe saranno risorse importanti. In questi anni ho pensato di aiutare le ragazze che stavano giocando meglio, ho valutato solo in considerazione di questo oltre alla condizione del periodo. È anche il motivo per cui è stata premiata la Gatto Monticone con la wild card a Palermo”.
In questo senso, la figura di Sara Errani sarà fondamentale per la crescita mentale e tecnica delle nostre ragazze. La giocatrice bolognese darà il proprio contributo, come ha sempre fatto fin dall’inizio del nuovo corso della Nazionale: “Sara riesce a coinvolgere le ragazze più giovani e a dare consigli preziosissimi che le ragazze dovrebbero ascoltare. L’esperienza e la carriera che ha vissuto sono oro per le giovani ragazze, in Fed Cup è sempre stata molto presente, ha aiutato come poteva ed è sempre stata molto disponibile. Lei ama giocare a tennis, e questo è fondamentale. Ciò che ha passato è molto pesante e si fa fatica a digerirlo, ma sono convinta che ora debba pensare solo al futuro. Basti vedere Federer che a 38 anni è ancora in grandissima forma. Deve trovare ancora un po’ di serenità, ma lei dentro ha ancora qualcosa di importante. È molto umile, nonostante abbia vinto quel che ha vinto”.
Importante anche il fatto che ci sia una specie di effetto domino, in base ai risultati che verranno raggiunti, magari a partire dalla semifinale portata a casa da Martina Di Giuseppe in quel di Bucarest. In tal senso, la Garbin ha le idee molto chiare anche su ciò che serve alle ragazze italiane che stanno emergendo: “Le italiane riescono sempre a variare tanto il proprio gioco l’una dall’altra, sanno sempre a caricarsi a vicenda. Si tratta di essere agoniste ma non antagoniste, si prende spunto da un risultato e credere che si possa ottenere a propria volta. Credendoci un po’ di più e mettendoci sempre qualcosa in più, si possono fare grandi risultati. C’è da lavorare tanto, ma qualcosa si sta muovendo. Stiamo investendo sul futuro, sapevo benissimo quale fosse la sfida senza le grandi giocatrici che c’erano prima, non è facile ma sappiamo di dover lavorare da dietro. Possiamo puntare ad avere ancora una grande squadra”.
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