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PALERMO – Da zero a cento nel giro di due settimane. Martina Di Giuseppe arriva al Country Time Club di Palermo con la sensazione di non rendersi ancora conto di quanto ha fatto in questi ultimi giorni, con la semifinale a Bucarest che le ha consentito di approdare direttamente nel main draw del torneo siciliano. E ai microfoni dei giornalisti presenti in sala stampa, l’atleta capitolina ripercorre la sua storia tennistica che l’ha portata, alle soglie dei 28 anni, ad essere diventata ormai una presenza in pianta stabile nel circuito maggiore: “La mia favola è particolare, diversa dal solito. Sono partita tanti anni fa, sto raggiungendo ora i miei migliori risultati, negli ultimi anni sono cresciuta sul piano umano. Ho acquisito fiducia in me stessa, anche sul campo da tennis. Ho migliorato alcuni aspetti, come il rovescio e sono cresciuta fisicamente. Mi muovo meglio e gioco con maggiore potenza”.
La settimana in terra romena è stata fantastica, con cinque partite vinte in fila che l’hanno portata in semifinale contro la kazaka Rybakina, che avrebbe poi vinto il torneo a Bucarest. Tuttavia, la Di Giuseppe non sembra ancora essersi resa conto del meraviglioso exploit che l’ha portata a guadagnare 55 posizioni e a volare fino a Palermo, dove si prospetta un gustoso derby di primo turno contro Sara Errani: “Devo ancora realizzare, probabilmente quando andrò in vacanza capirò cosa ho fatto. Ho battuto brave giocatrici, sono molto contenta. Per me è tutto nuovo. Avevo già giocato qualificazioni a Lugano ad aprile dove ho vinto la prima partita a livello WTA, sempre in terra battuta. Sono nata e cresciuta su questa superficie, sul veloce gioco meglio outdoor”.
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Proprio Sara Errani, la prima avversaria di Martina in quel di Palermo, rappresenta un vero modello per le sue più giovani connazionali, soprattutto per la grande carriera che ha fatto. Anche se la tennista romana ammette di avere tra i propri modelli giocatori che propongono (o hanno proposto) uno stile di gioco più vario e frizzante: “Per noi italiane Sara è una giocatrice fortissima e un esempio da seguire, non sarà facile seguire le sue orme, cerco di fare il massimo, poi prenderò quel che viene. Il mio modello? Henin, tra le italiane Roberta Vinci. Cerco un gioco un po’ più vario e particolare, non voglio dare troppi punti di riferimento, la mia dote principale è quella”.
Il debutto di Martina Di Giuseppe a Palermo avverrà domani, dunque, e nel suo cuore c’è la speranza di ripetere la magica settimana vissuta in quel di Bucarest, non più tardi di pochi giorni fa: “È la prima volta per me a Palermo, ho giocato il primo main draw la settimana scorsa, quindi per me è davvero tutto nuovo”. E poi c’è la questione relativa al movimento tennistico italiano al femminile, con la semifinale raggiunta a Bucarest che il miglior risultato stagionale in “rosa”. Martina spera che questo exploit consentirà a tutte le sue connazionali di fare il salto dell’ostacolo e migliorare il proprio rendimento: “Sono molto orgogliosa, non ci avevo minimamente pensato, penso che sicuramente faremo meglio tutte quante, Può essere che ci sia un effetto traino, secondo me inconsciamente ci trascineremo una con l’altra. Fed Cup? Magari…“.
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