Simona Halep è la regina della Rogers Cup 2018. Sotto il rovente sole di Montreal, la numero 1 al mondo torna a vincere dopo il titolo al Roland Garros superando Sloane Stephens in una finale fantastica: 7-6(6) 3-6 6-4 il risultato dopo 2 ore e 41 di una battaglia di intensità inaudita che vale il titolo numero 18 della carriera per la romena. Nonostante due punti in più vinti nella partita (111 a 109) la tennista a stelle e strisce esce sconfitta per la seconda volta su otto finale, entrambe contro l’avversaria odierna nel giro di pochi mesi dopo il sogno del secondo Slam sfumato a Parigi.
La Halep parte con il piede pigiato sull’acceleratore: da fondo è un muro, supportata da una percentuale di prime altissima. La Stephens arranca, spaesata, dalla solidità dell’avversaria scivolando abbastanza rapidamente sul 4-1 con due break di svantaggio ma proprio quando il set sembra ormai compromesso arriva la perentoria reazione dell’americana. La numero 1 al mondo ha un calo fisiologico cedendo il servizio ma a pesare sono soprattutto le due chance mancate per tornare avanti sul 5-2: Sloane acquisisce fiducia e colma lo svantaggio, incappando però in un nuovo break nel nono gioco che manda la romena alla battuta per il set. La Halep si inceppa nuovamente e rischia di salutare la frazione concedendo due set point consecutivi sul 6-5. La Stephens non è precisa in risposta ma al tie-break sembra mettere in cassaforte il parziale issandosi sul 5-1: niente di più sbagliato, il trend dell’intero set viene rispettato con la tennista in ritardo che risorge, annullando altri due set point sul 6-4 e chiudendo con 4 punti consecutivi a suon di vincenti sull’8-6.
Ma è nella seconda frazione che la partita da bellissima diventa epica. La Stephens ruggisce, esce vittoriosa da una girandola di tre break e sale di livello muovendo il gioco in maniera splendida con il suo dritto. L’unico momento di difficoltà arriva sul 3-2 quando è costretta a tirar fuori gli artigli per risalire dal 15-40, ultima curva verso il 6-3 finale conquistato con un secondo break per portare la finale al terzo.
Halep parte meglio, si porta sul 2-0 ma viene agganciata nel quarto game e dal linguaggio del corpo sembra non averne più. Stephens ne approfitta si issa sul 40-0 nel proprio turno di servizio con un dritto di 145 kmh ma al momento di mettere la freccia accusa un black-out letale: Simona vince i successivi tre giochi andando al servizio per il titolo sul 5-2 ma rovina tutto con un doppio fallo sul match point e concedendo il controbreak. La numero 3 al mondo ha in mente un progetto di rimonta, consolidato da altri due match ball cancellati sul 5-3 ritornando in scia ma la Halep, con le ultime energie rimaste, questa volta non trema: con il suo quarto ace la romena può finalmente crollare, distrutta, sul cemento canadese e festeggiare il titolo.