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Dagli inviati a Linz, Gasparin e Galoppini
Una Camila Giorgi provata da una dura battaglia di quasi due ore giocate ad un livello pazzesco contro Margarita Gasparyan valevole per i quarti di finale del torneo Wta di Linz si è concessa ai nostri microfoni con un sorriso raggiante. Per la ragazza di Macerata è stato un match di carattere, vinto di cuore e cervello, come ci ha raccontato fin dalle prime battute: “sono davvero contenta, perché sinceramente non era facile come partita e l’ho tirata fuori alla grande.”
Per poter accedere alla quarta semifinale di quella che è senza dubbio la stagione più regolare della ventiseienne azzurra, la Giorgi ha dovuto piegare la resistenza di un’agguerritissima Margarita Gasparyan, che proprio su questo campo l’aveva battuta nell’unico precedente tra le due:“Lei gioca bene e produce tante variazioni,” ha spiegato a fine incontro: “però io non ero al 100% a livello fisico e con gli appoggi facevo fatica a gestire i suoi colpi. Non è una sorpresa se non riesci ad appoggiare bene un piede, però nel terzo set mi sono detta che non dovevo pensarci e dovevo giocarla… purtroppo non ho ancora recuperato a pieno dal problema al piede, forse mi sono fermata troppo poco per questo fastidio, ma va bene, visto che oggi l’ho portata a casa.”
E per farlo ha dovuto dare fondo a tutte le sue forze mentali, tanto che in campo si è vista una Giorgi insolitamente propensa ad esternare le proprie emozioni: “Oggi mi ero arrabbiata e anzi, qualche volta la racchetta è volata. Però quello mi ha aiutato sinceramente, perché altrimenti mi sarei tenuta tutto dentro, invece lanciando la racchetta te lo tiri fuori e poi stai meglio. Ovviamente senza esagerare!”
In una partita che è vissuta di momenti e con entrambe le ragazze provate dalla battaglia, un solo break nel momento giusto avrebbe potuto cambiare le sorti dell’incontro. Anche la marchigiana ha avuto la stessa impressione e per questo ha messo particolare attenzione su ogni palla nel parziale decisivo: “Il punto fondamentale è stata proprio la palla break che ho dovuto salvare ad inizio terzo set: da quel momento mi sono detta che non potevo più sbagliare una palla e ho cominciato a correre di più e a mettere tutto dentro. Mi continuavo a dire che dovevo mettere ogni colpo dentro, in qualsiasi maniera ed è così che l’ho portata a casa.”
Fondamentale è stato anche l’intervento di papà Sergio, che ha rimesso ordine dopo un secondo set perso malamente da un break di vantaggio: “Quando mio papà è sceso in campo mi ha detto una cosa molto importante, perché stavo giocando, soprattutto al servizio, troppo piatto. Lui mi ha detto di aggiungere più effetto e quello mi ha aiutato, perché fino a quel momento avevo una percentuale di prime bassissima, poi dopo anche quello è stato il segreto del terzo set, perché mettendo più prime potevo partire in vantaggio nello scambio.”
Nonostante il risentimento al piede, l’azzurra si è detta pronta ad affrontare la semifinale di domani, che la vedrà opposta a Alison Van Uytvanck, capace di estromettere dal torneo la terza testa di serie e campionessa in carica, Barbora Strycova. La Giorgi conduce i precedenti, di cui uno quest’anno, per 2-0 senza aver mai concesso un set alla belga.