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Wta Finals Singapore 2018, le protagoniste: Elina Svitolina

Elina Svitolina - Internazionali BNL d'Italia 2018
Elina Svitolina - foto Adelchi Fioriti

La stagione di Elina Svitolina, una delle protagoniste delle prossime Wta Finals Singapore 2018, ha avuto il suo picco nella prima parte, dove la tennista ucraina è riuscita a centrare 3 vittorie, per poi andare in decrescendo tra le pessime prestazioni su erba fino alla discontinuità degli ultimi tempi, inframezzate dai problemi di perdita di peso che l’hanno fatta salire alla ribalta delle cronache. Proprio di questo, in una recente intervista, ha parlato la nativa di Odessa sostenendo che la perdita di peso ha fatto sì che il suo gioco evolvesse. Il tutto è stato concordato con il proprio team con l’obiettivo di renderla una giocatrice migliore per inseguire il sogno Slam.

AVVIO SPRINT: I SUCCESSI A BRISBANE E DOHA

Eppure l’avvio era stato davvero incoraggiante con la vittoria al torneo di Brisbane, il suo 11esimo successo in carriera, dopo aver superato in sequenza la Suarez Navarro, la Konjuh, la Konta (grazie anche al ritiro della britannica al terzo set), la Pliskova ed in finale la Sasnovich, battuta nettamente 6-2 6-1. La Svitolina disputa poi un buon Australian Open ma, dopo le prime quattro vittorie, viene sconfitta nettamente ai quarti di finale da Elisa Mertens 4-6 0-6.

Successivamente partecipa al torneo di Doha dove, dopo aver battuto la Voundrousova, perde da Petra Kvitova 4-6 5-7 agli ottavi. A Dubai, invece, conferma il titolo dell’anno precedente, imponendosi in finale con la Kasatkina per 6-4 6-0 e regalandosi il 12esimo successo nei tornei del circuito Wta. Da dimenticare la tournéé americana dove esce al terzo turno ad Indian Wells contro la Suarez Navarro mentre a Miami, dove si spinge sino ai quarti, va ko con la Ostapenko con un doppio 6-7.

LA SECONDA VITTORIA AGLI INTERNAZIONALI DI ROMA

Sulla terra le cose per Elina si mettono subito male vista l’eliminazione precoce a Stoccarda, ko in 3 set con Caroline Garcia, e a Madrid, sconfitta nuovamente dalla Suarez Navarro. A Roma, però, l’ucraina si ritrova battendo Martic, Kasatkina (dopo aver perso il primo set 6-0), Kerber, Kontaveit ed in finale Simona Halep che si arrende 6-0 6-4. Per la Svitolina si tratta del 13° titolo in carriera nonché la riconferma all’affermazione dell’anno precedente nella Capitale d’Italia. Chiude poi i tornei sulla terra rossa al Rolland Garros, secondo Slam di stagione,  venendo eliminata dalla rumena Mihaela Buzarnescu con il punteggio di 3-6 5-7 ai sedicesimi di finale.

SECONDA PARTE DI STAGIONE DA DIMENTICARE: IL CALO DI ELINA

L’annata sull’erba è completamente da dimenticare per la Svitolina che a Birmingham, dopo aver battuto Vekic e Cornet, va fuori ai quarti ancora con la Buzarnescu mentre a Wimbledon esce incredibilmente ai 64esimi con la tedesca Tatjana Maria col punteggio di 6-7 6-4 1-6.

Va meglio sul cemento anche se i risultati sono decisamente distanti da quelli della prima metà della stagione. A Montreal supera Buzarnescu, Konta e Mertens prima di perdere in semifinale da Sloane Stephens con un doppio 6-3. A Cincinnati, invece, batte Kuznetsova e Anisimova ma si deve arrendere ai quarti di finale a Kiki Bertens che la batte in due set (4-6 3-6). Si presenta agli US Open senza grandi aspettative ed infatti esce agli ottavi superata in tre set dalla lettone Sevastova con il punteggio di 3-6 6-1 0-6. Completamente da dimenticare la tournéé asiatica che la vede uscire subito sia a Wuhan, ko con la Sabalenka al terzo, che a Pechino, con la Krunic, nonostante avesse vinto 6-0 il primo set. L’ultimo torneo disputato è invece quello di Honk Kong dove aveva fatto intravedere buone cose nei primi due match dove aveva superato Hon e Hibino prima di arrendersi in due set alla Wang.

Ad oggi le possibilità di una vittoria nelle Wta Finals Singapore 2018 da parte della tennista ucraina, scesa intanto al 6° posto in classifica, sono davvero ridotte al lumicino. Ci aspettiamo comunque una Svitolina combattiva, come ha sempre dimostrato di essere, e che proverà a fare il meglio, cercando magari quello squillo di livello che ancora gli è mancato in carriera.

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