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Wta Finals Singapore 2017, le protagoniste: Garbine Muguruza

Garbine Muguruza - Foto Ray Giubilo

Lo scorso 11 settembre Garbine Muguruza è diventata la prima tennista in grado di qualificarsi alle Wta Finals di Singapore 2017, la prestigiosissima manifestazione riservata alle migliori otto della stagione. Si tratta della terza partecipazione consecutiva al torneo delle “Maestre” per la spagnola, che ha vissuto nel 2017 l’anno migliore della sua carriera.

Partita da numero 7 del ranking a inizio anno, l’iberica ha inaugurato la stagione con buone vittorie nei tornei australiani, con la semifinale a Brisbane e i quarti di finale raggiunti per la prima volta in carriera a Melbourne, nel primo Slam dell’anno. Dopo un bilancio non molto positivo nei ricchi tornei asiatici di Doha e Dubai (una sola vittoria), la Muguruza è tornata a vincere partite guadagnando l’accesso ai quarti nel Premier Mandatory di Indian Wells e gli ottavi a Miami. Ma ad aprile si avvicina l’appuntamento sul rosso, che l’anno scorso le aveva regalato la gioia del primo titolo Slam agli Open di Francia. Riemergono i dolci ricordi della gloria e dell’apice del successo che solo l’affermazione in un major può regalare a un tennista, ma è anche vero che è difficile gestire la tensione di dover difendere una cambiale così pesante. E Garbine Muguruza non è mancata all’appello di coloro che si sono ritrovati a dover avvertire la pressione del campione, quella pressione che non ti fa giocare sereno, ma che costituisce dall’altro lato un privilegio, perché vuol dire che sei riuscito a dire in qualche modo la tua in uno sport spietato come il tennis. Non a caso la stagione sul rosso della spagnola non è stata delle migliori. Se si eccettuano le semifinali raggiunte a Roma, due sono state le sconfitte all’esordio a Stoccarda e, soprattutto, nel torneo di casa di Madrid. Arriva finalmente il Roland Garros e Garbine crolla. Riesce a raggiungere gli ottavi, ma una Kristina Mladenovic reduce dalla finale di Madrid, in perfetta forma e, soprattutto, trascinata dal boato del pubblico del Lenglen sceso in campo con lei spezza la rincorsa alla difesa del titolo. La spagnola non regge più la tensione e scoppia in lacrime in conferenza stampa, con tanto di polemica sul comportamento degli spettatori, a suo avviso scorretto.

Garbine esce dalla top 10 e non molto rosee sono le aspettative per quanto riguarda l’imminente stagione sul’erba. Arrivano le semifinali a Birmingham, ma mai ci si sarebbe aspettati l’exploit a Wimbledon, il tempio del tennis. Forte della presenza di Conchita Martinez nel suo box, vincitrice nel 1994, la Muguruza trova il riscatto dopo le lacrime di Parigi. Ormai libera da una pressione durata un anno, ottiene un’importante vittoria agli ottavi su Angelique Kerber, così detronizzata, ed inanella una serie di successi che la portano in finale dopo due anni. Ad attenderla Venus Williams, cinque volte campionessa ai Championships, che subisce dal 4-4 del primo set un parziale spaventoso di otto game a zero. Con un 6-4, 6-0 Garbine Muguruza ottiene il suo secondo successo Slam, sempre su una Williams, e guarda alla stagione con una consapevolezza diversa rispetto alla vittoria di Parigi dell’anno prima. L’iberica conosce una continuità mai avuta prima in carriera, ottenendo buoni risultati sul cemento nordamericano, fino alla vittoria a Cincinnati. È il primo anno in cui la Muguruza alza due trofei nella stessa stagione e, cosa inaspettata dopo l’uscita prematura ai French Open, si candida alla conquista del numero 1. Deve aspettare solo tre settimane, perché al termine degli Us Open, nonostante l’uscita agli ottavi, conquista il primato del ranking, diventando la seconda spagnola a riuscire nell’impresa dopo Arantxa Sanchez Vicario. Il primato dura poco, solo 4 settimane, dato l’arrivo in finale a Pechino di Simona Halep e complice anche un infortunio che la costringe a un ritiro forzato al primo turno. Ad oggi è difficile individuare una favorita alle Wta Finals, ma la Muguruza ha dichiarato che non è ancora sazia dei successi ottenuti in stagione e che è determinata a conquistare il titolo e a ritornare in vetta alla classifica. Il compito è davvero arduo, visto che in un Gruppo Bianco di fuoco in cui è stata sorteggiata dovrà vedersela con tenniste dal calibro di Pliskova, Venus e Ostapenko. Sarà lotta apertissima, ma è lei la giocatrice dell’anno.

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