Tennis

WTA Finals: look da paura o solo spaventoso?

Karolina Pliskova - Foto Gasparin/Sportface

Dall’inviato a Singapore

Le WTA Finals si aprono come sempre con il lato glam del tennis femminile: belle ragazze tirate a lustro per l’occasione, prima di dimenticarsi di smalti e abiti fashion per contendersi il titolo delle finali. Per questa serata, però, anche l’occhio vuole la sua parte ed ecco che la sfida è in passerella, sul red, anzi purple, carpet che ha accolto le protagoniste tra chi ha osato e chi ha giocato sicuro, chi ha fatto centro e chi… no!

Cominciamo da quella che ti aspetti: Dominika Cibulkova. Il vestito da ultimo tango a Bratislava spicca soprattutto perché unico che ha presentato un po’ di rosso tra le giocatrici, oppure per il motivo che neppure guardando le foto nel dettaglio si capisce cos’è. Poi forse sono solo io, anche se so per certo che altri condividono la mia idea, ma ogni volta che si fa i boccoli io vedo in lei una piccola Antonella Clerici… Se poi la mettono a sedere sullo scranno più alto di tutta la serata non le fanno certo un favore quelli della WTA e se nelle foto posa vicino a Madison Keys dalle mie parti si dice: “la chiesa e il campanile”.

Procediamo dunque per ordine di apparizione. A seguire ed è stata proprio l’americana a seguire con un abito molto carino e tutt’altro che banale: tutto in pizzo blu in un taglio ispirato probabilmente ai drindl che ha visto durante la sua permanenza a Linz. Fortuna che la numero sette del mondo mostra molto più coraggio in campo che in passerella, perché oggi sembrava un po’ un pesce fuor d’acqua (contrariamente alla già citata Cibulkova, molto più avvezza agli eventi mondani). Per entrambe però una prima volta rivedibile dal punto di visto di stile alle WTA Finals.

Arriviamo dunque ad uno dei due deja-vu della serata con Garbine Muguruza: la spagnola ha sfoggiato un abito bianco e nero, molto classico (tanto da ricordare le supremes) e che ben le stava addosso. La fierezza della postura ha fatto il resto, eppure non si riesce a non pensare alla somiglianza con l’abito portato da Flavia Pennetta, sempre qui, l’anno scorso. Detto ciò, l’ha portato veramente bene e ha mostrato di non temere la sfilata e dopo l’infortunio alla caviglia di due settimane fa non era scontato vederla con un tacco mica da ridere!

Un boato ha accolto Simona Halep, che oltre a molti fan conquistati qui a Singapore nei due anni in cui ha giocato, può far forza sui molti che sono venuti qui per supportarla. Nel suo caso, il linguaggio del corpo ha fatto il risultato del suo outfit: semplice e quasi casto con un pizzo bianco a coprire spalle e braccia, l’ha portato con eleganza e grande sicurezza. Perfino ammiccando sbarazzina ai fotografi e alle telecamere spostando i capelli sotto il faro puntatole addosso all’ingresso. C’è poco da dire, la ragazzina timida e un po’ impacciata che fece finale due anni fa è diventata una donna, che sia la volta anche per la maturità tennistica?

Karolina Pliskova invece non si è risparmiata alla sua prima apparizione alle WTA Finals e per me ha vinto: di lato, mentre arrivava, sembrava una principessa con questo abito azzurro e morbido, con la gonna lunga a risaltarne il fisico slanciato. Poi d’un tratto si è voltata ed il doppio spacco ha lasciato tutti a bocca aperta. Un rischio azzeccato, provocatorio, ma non volgare. Unica pecca, andava portato con più convinzione, proprio perché azzardato, mentre sul volto della tennista ceca si poteva leggere un filo di preoccupazione. Forse temeva di fare la Belen della situazione, anche perché sappiamo che la finalista degli US Open è una fan dei tatuaggi.

Agnieszka Radwanska non ha portato l’abito in plastica nera da cat woman di un famoso e quanto mai mal riuscito costume di carnevale, ma posso dire che ricordo meglio quella cosa che non quello che ha messo questa sera. Eppure a rivedere le foto non era neppure male l’abito bianco, succinto e leggermente vedo-non vedo sul petto. Forse l’arrivare dopo la Pliskova non ha aiutato, ma per fortuna sua potrà prendersi la rivincita sul campo, siccome sono finite nello stesso girone.

Chiudiamo dunque con Angie Kerber. La numero uno del mondo, a mio avviso, è il tipo di ragazza che si mostra molto più carina quando non si trucca, o forse la truccano solamente male. Ad ogni modo, questa sera non stava male, affatto, nonostante il tessuto del suo abito bianco e nero a balze sembrava la peggior plastica sintetica della storia della moda non da impermeabile da barca. Forse nessuno glielo aveva detto, ma poi gaffe delle gaffe, non è la prima a presentarsi quest’anno con quell’abito: Donna Vekic l’aveva già portato in occasione di un altro players’ party… ooopsy!

SportFace