Un’altra stagione sta per volgere al termine e per concludere, come ogni anno, c’è il classico appuntamento con le migliori 8 del circuito Wta, che si riuniscono a Singapore per le Finals. L’edizione 2017 l’ha vinta Caroline Wozniacki, che perse appena un set, contro Caroline Garcia, durante tutto l’arco del torneo, vinto in finale contro Venus Williams. La stagione passata è stata quella della rinascita della danese, coronata con il titolo di Maestra dopo la vittoria di Tokyo e ben 6 finali perse a livello Wta, tra cui Miami e Toronto, raggiungendo i migliori piazzamenti di Parigi, con i quarti di finale, e il quarto turno di Wimbledon. In procinto di difendere il titolo del Masters, un viaggio del 2018 della signora Lee.
2018: FINE MALEDIZIONE SLAM E VETTA
La crescita, mentale e di gioco, del 2017 ha dato fiducia a Caroline sin da inizio 2018, conquistando subito la prima finale dell’anno ad Auckland, la seconda in carriera dopo quella persa nel 2015. Il perfetto percorso viene interrotto solo nell’atto conclusivo da parte della tedesca Julia Goerges, ma nonostante ciò la danese torna al numero 2 in classifica, tornando tra le prime due teste di serie di uno Slam per la prima volta dal 2012. L’inizio quasi perfetto della stagione prosegue a Melbourne, dove raggiunge la terza finale Major in carriera dopo quelle degli US Open del 2009 e 2014. DownUnder la danese è straordinaria, soprattutto dopo il turning point del secondo turno: sotto 5-1 40-15 nel terzo set, la classe ’90 comincia una rimonta da fantascienza contro Jana Fett, spuntandola nel set decisivo e candidandosi per la vittoria finale. Come spesso accade, il successo di un torneo è determinato da episodi del destino, come quel match, che le permette di acquistare una condizione psicofisica invidiabile fino all’atto conclusivo per lo scontro per la vetta contro un’altra giocatrice colpita dal fardello Slam: Simona Halep. La finale si rivela essere una vera e propria battaglia, sia fisica che mentale; dopo un primo set intensissimo vinto al tie-break dalla danese, la Halep sembra dare segni di cedimento ma riesce a portare la partita al set decisivo vincendo il secondo parziale per 6-3. Nel set finale Caroline non riesce a concretizzare due palle del 3-0 e finisce per subire un parziale di 4 giochi a 1 per la rumena ma Wonziacki non molla dunque si consuma il dramma sportivo per la nativa di Costanza. L’ex signora McIlory vincendo 3 game di fila, riesce per la prima volta a vincere un torneo del grande slame grazie al successo ritorna numero 1 del mondo, scavalcando proprio la rumena. Con tale vittoria, stabilisce due record: settima giocatrice ad annullare un match point e vincere uno Slam e unica tennista a tornare numero 1 al mondo dopo più di 6 anni, superando Serena Williams.
RISULTATI ALTISONANTI E INFORTUNI: CRISI DANESE
Dopo aver raggiunto la vetta, i risultati della tennista nordica sono ricchi di alti e bassi, che non fanno da contraltare agli exploit di Simona Halep, che nella seconda parte di stagione a letteralmente svoltato, rinforzandosi dopo la dolorosa ed dispendiosa finale australiana. Raggiunti i quarti di finale a San Pietroburgo, bissa le semifinali di Doha, perdendo in uno dei match più belli dell’anno, contro Petra Kvitova: la crisi si fa sentire nei blasonati tornei di Miami e Indian Wells, dove la tennista danese giunge ad un altro record; quello di 30.000.000 dollari guadagnati in carriera.
La stagione sul rosso è avara di soddisfazioni, con i quarti di Istanbul e Roma, ma senza bissare i quarti del 2017 nella città parigina: ad Eastbourne, Wozniacki torna alla vittoria, per la seconda volta sull’erba, contro Aryna Sabalenka, prima del meraviglioso exploit della bielorussa. Le precoci sconfitte di Wimbledon e Toronto lasciano presagire il peggio per il finale di stagione, tra infortuni e una qualificazione asiatica a rischio.
TAPPA ASIATICA: BIS AL MASTERS?
Dopo la crisi di infortuni e di risultati, Caroline torna in pista a Tokyo, dove esce all’esordio contro Camila Giorgi: le esperienze giapponese e di Wuhan le permettono di racimolare un po’ di fiducia. Ed infatti, a Pechino vince il torneo, senza perdere alcun set, a 10 anni dall’ultima volta: è il 30° titolo in carriera. Pushniacki con tale risultato ottiene la conferma di rimanere in seconda posizione nonostante i punti persi nei tornei dell’anno ma soprattutto di qualificarsi per Singapore. L’edizione 2018, che si terrà dal 21 al 28 ottobre, sarà la sesta partecipazione di Wozniacki, che nel 2010 raggiunse la finale in quel di Doha dopo la semifinale dell’anno precedente: nel 2014 un altro penultimo atto. Riuscirà a portare a casa di nuovo il Billie Jean King Trophy?