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Una straordinaria Martina Trevisan lascia solo le briciole a Jelena Ostapenko e la batte al torneo Wta 1000 di Miami 2023 avanzando per la prima volta ai quarti di finale di un “mille”. Doppio 6-3 6-3 per l’azzurra, che comanda il gioco contro una lettone davvero altalenante e nello scontro tra la numero 25 e la numero 24 del tabellone la spunta la tennista toscana, che dimostra di esaltarsi non solo sulla terra rossa. Rybakina o Mertens ai quarti.
E’ Ostapenko a servire per prima e tiene la battuta a quindici trovando solo due prime. La lettone non è abbastanza aggressiva in risposta e così Trevisan apre tenendo la battuta a trenta, anche lei raccogliendo poco con la prima. Nel terzo game arriva il break per l’azzurra, che sfrutta l’errore clamoroso di Ostapenko col diagonale per trovare due palle break e sfrutta la seconda con una risposta violenta e tagliata. L’azzurra tiene la battuta a quindici, la lettone pasticcia ancora al servizio e con lo schiaffo al volo perfetto, sulla scarsa mobilità della rivale, Trevisan trova il secondo break di fila e prende il largo. Purtroppo, incidente di percorso nel sesto gioco, in cui l’azzurra si fa recuperare da 40-15 e subisce il controbreak, poco male perché il suo successivo turno di battuta è perfetto e si scambia pochissimo, quindi la lettone va ancora in tilt e a quindici cede ancora il servizio per il 6-3 della toscana. Nel secondo set arriva subito un game cruciale che si protrae per una durata infinita e che poi si risolve con il break subito in apertura dall’azzurra, beffata da una Ostapenko molto aggressiva che poi tiene la battuta e vola 0-2. Ma il ribaltone è dietro l’angolo: Martina trova l’immediato controbreak, addirittura a zero, poi rinvigorisce al servizio e in risposta punisce di nuovo la lettone, volando così sul 4-2. Decisivo poi il settimo game, in cui Trevisan annulla quattro palle break, di cui tre ai vantaggi, e riesce a volare sul 5-2 con il quinto gioco di fila vinto e la solita enorme combattività . Nel nono game Trevisan serve per il match e non perdona: ecco i primi quarti di un “mille”.
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