Roger Federer conferma anche nell’edizione 2016 il suo particolare feeling con il torneo di Wimbledon, liquidando in 3 set l’americano Steve Johnson nel suo match di ottavi di finale. Punteggio finale 6-2 6-3 7-5 in solo un’ora e trentasei minuti.
Primi game all’insegna dell’equilibrio, con lo svizzero che di fatto è stato il primo a dover salvare delle palle break. Primo scossone sul 3-2, con il passaggio a vuoto al servizio di Johnson, visibilmente in difficoltà sulle variazioni di Federer e in particolare sui back profondi dell’elvetico. Quest’ultimo confeziona anche il secondo break consecutivo nell’ottavo game così da portare a casa un agevole 6-2.
La sensazione è quella di un Johnson quasi anestetizzato dall’atmosfera ovattata del Centre Court e dal blasone del “padrone di casa”, non a caso sono subito problemi già nel secondo turno di battuta, grazie anche a un Federer più sciolto e padrone dello scambio, così come particolarmente reattivo in ribattuta (nonostante nella seconda partita Johnson abbia elevato al 68% la percentuale di prime di servizio ha quasi sempre dovuto fare i salti mortali per mantenere i suoi turni di servizio). Il break ottenuto dallo svizzero gli consente di portare a casa agevolmente anche la seconda partita per 6-3, il tutto in meno di un’ora di gioco.
Dopo un inizio balbettante dello svizzero il livello di gioco si è alzato nel secondo set, meno gratuiti per l’americano, il cui inconfondibile back ha fatto però solo il solletico a Federer, il quale è riuscito a utilizzare al meglio tutto il campo, alternando discese a rete con mirabili drop shot.
All’inizio del terzo Johnson sembra metterci più l’anima, provando anche ad incoraggiarsi. L’atteggiamento lo porta già ad essere più aggressivo in risposta, talvolta sfruttando il rovescio bimane, più efficace in questo fondamentale. E’ così, come un fulmine a ciel sereno, l’americano brekka lo svizzero al quarto game portandosi sul 3-1. Il vantaggio di Johnson dura ben poco, e tornano a far breccia gli errori gratuiti che per qualche game erano venuti meno, così che complice un clamoroso errore su uno schiaffo di dritto l’americano subisce il break-back.
Ristabilito l’equilibrio, il set prosegue rispettando i turni di servizio fino al 5 pari: l’11° game è showtime per Federer, che si rende protagonista di due recuperi eccezionali dalla parte del rovescio che, complice la sua mano fatata, gli consentono di portare a casa il break e qualche minuto dopo il match.
Ai quarti lo attende mercoledì il croato Marin Cilic (per lui terzo quarto di finale consecutivo ai Championships), che ha approfittato del ritiro di Nishikori nel suo match di ottavi.