Nel match più atteso di questo lunedì degli ottavi di finale a Wimbledon, Andy Murray sconfigge con il punteggio finale di 7-5 6-1 6-4 la testa di serie numero 15, Nick Kyrgios. Dopo un primo set lottato, con una costanza davvero pazzesca, il britannico riesce a far innervosire l’avversario: partita preparata perfettamente e messa in campo ancor meglio che lascia Kyrgios senza scampo. A fare la differenza è soprattutto la fase difensiva, con Kyrgios costretto sempre a giocare un colpo in più e spesso fulminato da meravigliosi passanti. Per Murray, al nono quarto di finale consecutivo a Wimbledon, il prossimo ostacolo sarà Jo-Wilfried Tsonga, che ha giocato oggi solamente il primo set, prima di usufruire del ritiro di Richard Gasquet.
Per i due tennisti quello di oggi era il quinto confronto diretto: lo scozzese aveva vinto tutte le sfide, tre delle quali negli altri tre Slam. Soltanto nell’ultima sfida prima di oggi Kyrgios era riuscito a portare casa un set, ma, anche sul cemento di New York, Murray era stato nettamente superiore. Anche oggi non c’è stato nulla da fare per Kyrgios. Murray è tatticamente perfetto e riesce oltretutto ad annullare spesso le bordate dell’avversario. Kyrgios rimane a galla solo grazie al servizio, soffocato dopo il primo set dai suoi stessi errori e dalla sua scarsa capacità di mantenere la calma nei momenti di difficoltà.
L’avvio è piuttosto equilibrato, con i due tennisti che si sfidano anche con diverse variazioni: sin da subito Kyrgios prova diversi dropshot, ritrovandosi a scambiare a rete con Murray che comunque difende bene i propri turni di battuta. In risposta i giocatori raccolgono ben poco, con 5 punti per entrambi fino al 3-3. I primi problemi per Kyrgios iniziano quando il beniamino di casa riesce ad allungare gli scambi, impedendo al giovane talento di origine greca di poter spingere con il proprio diritto, ma anche qui il servizio giunge in suo aiuto e il punteggio torna in parità. Poco prima del tie-break però, Murray mette in campo tre grandi risposte e si porta 6-5 0-40: Kyrgios chiede ancora disperatamente aiuto al servizio, ma una volée sbagliata lo condanna a lasciar andare il primo set per 7-5.
La partita sembra ancora in piedi, l’australiano tiene bene il primo turno di battuta e il servizio pare impenetrabile. Qualche rimpianto anche per il numero 15 del tabellone, che sull’1-1 15-30 non riesce ad essere aggressivo in risposta, permettendo al britannico di riprendere in mano le redini del game, fino a portarsi sul 2-1. La sorte del 19enne però dipende ancora dalla sua prima di servizio, quando questa tuttavia lo abbandona, e dall’altra parte della rete c’è uno dei migliori risponditori del circuito, Kyrgios perde nuovamente la battuta ritrovandosi sotto 3 giochi a 1, con la pazienza che comincia pericolosamente ad abbandonarlo. Gli errori aumentano pian piano e, in un film visto già moltissime volte Kyrgios perde le misure del campo, con il numero un del mondo che dopo un’ora e 10 di gioco archivia anche il secondo set per 6-1.
Anche nel terzo parziale continua la rottura prolungata di Kyrgios, con una versione di Murray davvero di lusso che impiega poco a procurarsi un nuovo break. Dopo aver deliziato il pubblico del Centrale per un’ora e mezza, il britannico si limita a gestire il vantaggio e a chiudere definitivamente i giochi con lo score di 7-5 6-1 6-3. Partita che lascia ancora diversi interrogativi su Kyrgios, a cui si può senza dubbio rimproverare la poca solidità psicologica che gli imediscono evidentemente di compiere un ulteriore salto di qualità. L’idolo di casa, campione del 2013, con il tennis messo in campo oggi sembra sempre più favorito per almeno arrivare all’atto finale: anche contro Tsonga sarà lui il favorito, ma la partita potrebbe essere molto più impegnativa.