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Continuano le critiche agli organizzatori del torneo di Wimbledon, in programma dal 27 giugno al 10 luglio, dopo la decisione di escludere i giocatori russi e bielorussi. A schierarsi contro questa scelta anche il numero uno al mondo Novak Djokovic, intervenuto dopo il match vinto contro Djere a Belgrado. “Condannerò sempre la guerra – ha detto il serbo – Io stesso sono figlio della guerra. So il trauma emotivo che lascia, tutti sappiamo cosa è successo in Serbia nel 1999. Nella storia recente nei Balcani abbiamo avuto molte guerre. Tuttavia, non posso sostenere la decisione di Wimbledon, penso sia pazzesca. Quando la politica interferisce con lo sport, il risultato non è mai buono”.
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