Jasmine Paolini scrive una nuova pagina di storia e dopo la finale del Roland Garros raggiunge quella di Wimbledon. L’azzurra ha battuto in tre set, dopo due ore e cinquantaquattro minuti di gioco, la croata Donna Vekic, col punteggio di 2-6 6-4 7-6(8), ed è nell’olimpo del tennis italiano, visto che mai nessuna italiana si era mai spinta così avanti nello Slam sull’erba. Non solo: l’ultima ad andare in finale sia al Roland Garros che a Wimbledon nel giro di poche settimane è stata Serena Williams nel 2016.
MONTEPREMI E RANKING PAOLINI IN FINALE
PAOLINI IN FINALE A WIMBLEDON, ECCO QUANDO SI GIOCA
HIGHLIGHTS PAOLINI-VEKIC, SEMIFINALE WIMBLEDON
IL RACCONTO DEL MATCH
Paolini è subito costretta ai vantaggi nel primo game, in cui comincia a trasparire una certa tendenza alla passività su scambi piatti che favoriscono la meno mobile croata. C’è subito la palla break per Vekic, ma la tennista toscana, servendo bene nel momento più delicato, tiene la battuta. Durano molto meno i turni di battuta della slava, fioccano ace e vincenti, e così Paolini ancora una volta concede due punti in risposta, ma sale sul 2-1, nel quinto gioco però deve capitolare subendo il break, con il lungolinea dell’azzurra che rimane a rete. La croata tiene la battuta a trenta e al cambio campo conferma il break, poi 0-40 e alla terza chance c’è il secondo break di Vekic, che poi tiene agevolmente il servizio e chiude il primo set sul 6-2 dopo un dominio durato appena 35 minuti.
Nel secondo set, qualche segnale di reazione per Paolini, che ancora una volta concede palle break, annullandole tutte stavolta e portando la Vekic ai vantaggi in risposta, procurandosi anche lei una palla break. Improvvisamente alla croata entrano di nuovo tutte le prime e il pericolo per lei è scampato, l’azzurra di nuovo nel settimo game è costretta a ricorrere ai vantaggi e si salva col servizio. Poi, l’incredibile epilogo: nel nono gioco Paolini si salva sul 15-15 con Vekic che sbaglia uno smash surreale, a quel punto Paolini nel decimo game è aggressiva e si prende il break che vale il secondo set.
Si va così al terzo, che si apre però con l’immediato break di Vekic, proprio nel momento in cui l’inerzia sembrava decisamente opposta. Paolini è una lottatrice e lo sappiamo bene: lo dimostra nel sesto gioco, in cui sfrutta il momento no di Vekic per il controbreak che riporta tutto in parità. Tanta fatica per rientrare e la toscana disfa tutto pochi minuti dopo, in cui la prima non entra proprio e subisce ancora il break che porta Vekic sul 4-3 e servizio. Ma questo è lo sport del diavolo: con le palle nuove la croata stecca ancora a Paolini si prende il nuovo controbreak del 4-4, in più Vekic sembra farsi male e l’azzurra poi tiene la battuta sul 5-4 a zero. A quel punto inizia un match dentro al match in cui Paolini ha due match point in risposta, ma sempre annullati dalla Vekic, che a sua volta prova a farsi insidiosa in risposta. Dopo quarantaquattro punti a testa nel terzo set, l’epilogo più giusto è il tie-break a dieci e così è. La prima a trovare il minibreak è Vekic, ma c’è l’ennesima rimonta e in un tourbillon di emozioni alla fine è Paolini a spuntarla 10-8.