Un comunque da applausi Lorenzo Musetti si arrende in semifinale a Wimbledon 2024 contro un Novak Djokovic centrato, in forma e a tratti ingiocabile, nonostante non sia ancora la sua migliore versione possibile. Il tennista carrarino, 25esima testa di serie, ha ceduto al numero 2 del mondo in tre set, con il punteggio di 6-4 7-6(2) 6-4 in favore di Nole dopo due ore e cinquantuno minuti di gioco. Il serbo sfiderà ora il campione uscente Carlos Alcaraz in finale domenica pomeriggio, in quella che è la riproposizione dell’atto conclusivo dello scorso anno.
Il primo set è iniziato con un equilibrio difficile da scalfire: quattro game senza particolari sussulti in risposta, dopo un primo gioco ai vantaggi in apertura, e una fase di evidente studio sino al 2-2. Primo break in favore di Djokovic dopo un sesto game giocato da campione vero: chiusura con una volée bassa complicatissima dopo un tentativo di passante di Musetti per il 4-2. Il serbo, avanti 5-2 e 0-30 sul servizio di Musetti, ha subito la reazione dell’azzurro sino al 5-4, subendo un contro-break nel nono gioco dopo diverse accelerazioni convincenti dell’avversario. Strappo decisivo di Djokovic nel decimo gioco, a 15, dopo una palla corta non oltre il nastro dell’italiano per il 6-4.
Il secondo set è partito con i fuochi d’artificio per Musetti; break a 15 grazie a un rovescio lungolinea vincente che ha infiammato il pubblico per l’1-0 in suo favore. Break confermato subito dopo, con l’azzurro determinato con la prima in campo e il dritto in avanzamento per il 2-0. Ritorno di Djokovic nel sesto game, con contro-break per il 3-3 a 0: risposta d’anticipo del serbo per fissare il punteggio sul 3-3. Parziale prolungato sino al tie-break dopo una dura lotta tra i due atleti, con Djokovic bravo a risalire dallo 0-30 al servizio nell’undicesimo game, così come Musetti dal 30-40 nel gioco successivo. Tie semplicemente dominato dal serbo, chiuso sul 7-6(2) tra solidità da fondocampo e prime letali.
Il terzo set scappa subito via dalle mani a Musetti, che subisce il break in apertura e da quel momento in poi, pur giocando un buon tennis, deve sempre inseguire. Ma Nole è a tratti ingiocabile e nei suoi turni di battuta c’è pochissimo spazio per incidere, mentre l’azzurro si espone spesso a subire anche il secondo break e poi nel nono game finisce sotto 0-40, ma si prende il lusso di annullare tre match point all’ex numero uno al mondo e con cinque punti in fila accorcia sul 4-5, ma al cambio campo serve Djokovic per vincere e volare in finale, e, pur partendo sotto 0-30, e concedendo anche la palla del controbreak, si salva ai vantaggi e non perdona al quarto match point.