Carlos Alcaraz batte Novak Djokovic in una delle finali slam più avvincenti ed entusiasmanti degli ultimi anni e si laurea campione di Wimbledon 2023, terzo Slam stagionale di scena sui campi dell’All England Lawn Tennis Club. 1-6 7-6 6-1 3-6 6-4 il punteggio in favore dello spagnolo, protagonista di un’impresa dai contorni storici maturata dopo 4h46′ di gioco. Alcaraz ha inflitto a Djokovic la prima sconfitta sul Centrale di Wimbledon dopo oltre dieci anni, la prima sconfitta al quinto set a Wimbledon dal 2006 e gli ha anche soffiato la prima posizione del ranking Atp.
Come se non bastasse, ha interrotto una striscia di 27 vittorie consecutive negli slam per Djokovic (infrangendo anche il sogno Grande Slam) e una striscia di 15 tie-break consecutivi vinti sempre negli slam. Insomma, un successo su tutta la linea che dimostra come Alcaraz non sia arrivato lassù per caso, ma soprattutto rimarca la solidità mentale dello spagnolo, in grado di battere il giocatore più forte di sempre in quello che è il suo giardino di casa. Per Carlitos si tratta del secondo slam in carriera dopo gli US Open 2022.
CRONACA – Primo set a senso unico, in cui lo spagnolo si procura l’unica chance, una palla break, nel game d’apertura. Djokovic però si salva grazie al servizio e dà vita a un parziale di 5 giochi a 0 che mette un punto esclamativo sul set. Il serbo fa valere tutta la sua esperienza e riesce ad avere in mano il pallino del gioco dall’inizio alla fine. Alcaraz invece dà l’impressione di accusare la tensione e commette errori non forzati a ripetizione, scivolando indietro nel punteggio. Per Nole è dunque un gioco da ragazzi conquistare il primo parziale con un comodo 6-1 in 34 minuti di gioco.
Nella seconda frazione arriva la tanto attesa reazione di Alcaraz, che prende subito l’iniziativa e conquista il break (il primo del match per lui) già nel secondo gioco. Djokovic però non resta a guardare e ricuce immediatamente il gap, annullando palle game sia nel terzo che nel quarto gioco e impattando sul 2-2. Per il resto il set scorre via molto rapido e si arriva al tie-break senza ulteriori palle break offerte. Avendo vinto gli ultimi 15 di fila a livello slam, non è una sorpresa che Djokovic parta forte, ottenendo il mini-break. Alcaraz tuttavia reagisce e ristabilisce la parità, ma è lui a dover annullare il primo set point. Sul 6-5, ecco che si spegne la luce per Nole: arrivano infatti due clamorosi errori di rovescio, assolutamente non da lui, seguiti da una prodezza di Alcaraz, che s’inventa una risposta vincente da impazzire. Lo spagnolo porta a casa dunque un infinito secondo set (durato un’ora e 25 minuti), pareggiando i conti.
Per Djokovic comincia in salita anche il terzo parziale, tanto che subisce il break in apertura e continua a dare l’impressione di essere in enorme difficoltà. Il game che fotografa al meglio questo set è però il quinto, durato ben 32 minuti e caratterizzato dalla bellezza di 13 parità. Alla fine è Alcaraz ad avere la meglio, alla settima chance, mettendo una serie ipoteca sull’intero parziale. Djokovic infatti non riesce a reagire e perde il servizio anche una terza volta, capitolando per 6-1.
Partita finita? Neanche per sogno. Passata la tempesta, Djokovic torna a dare il meglio di sé e i primi segnali arrivano in avvio di quarto set, con un game di risposta portato ai vantaggi. Il break arriva invece di lì a poco ma, ai meriti del serbo, si uniscono i demeriti di Carlitos, che sul 30-15 sbaglia una comoda chiusura a rete. Djokovic ottiene dunque il break e lo consolida agevolmente, tornando ad essere quello del primo set. Alcaraz prova a reagire e a restare sul pezzo, ma l’inerzia è ormai dalla parte di Nole, che nel nono game strappa nuovamente il servizio all’avversario e fa suo il parziale per 6-3. Il serbo manda un bacio in maniera sarcastica verso la tribuna, mentre lo spagnolo tira una manata al borsone in panchina. Sarà dunque il quinto set a decidere la finale.
Nella frazione decisiva, Alcaraz si procura una palla break nel game d’apertura, ma Nole la annulla grazie al servizio. Le parti poi s’invertono nel game seguente, ma ancora una volta il giocatore che serve ha la meglio. Ciò non accade invece nel terzo gioco, in cui Alcaraz riesce a strappare il servizio all’avversario e conquistare il break. Djokovic non la prende bene e spacca la racchetta, tirandola contro il paletto della rete. Nonostante il momento e la possibile tensione, Alcaraz dimostra di essere un fenomeno a 360° gradi e non trema, tenendo tutti i turni di servizio in maniera piuttosto agevole. Djokovic fa lo stesso, ma è in svantaggio di un break e non riesce a ricucire il gap. Al primo match point, dunque, Alcaraz mette la parola fine alla sfida e si laurea campione di Wimbledon per la prima volta in carriera.