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In un match in due atti, è servito il miglior Novak Djokovic per evitare guai maggiori contro Hubert Hurkacz. Dopo la sospensione di domenica sera con il serbo avanti per due set a zero, il polacco strappa il primo set del torneo a ‘Nole’ ma alla fine deve arrendersi sul 7-6(6) 7-6(6) 5-7 6-4 in poco più di tre ore complessive di gioco. A far la differenza sono i dettagli, quei punti dal peso specifico maggiore che hanno preso la via di Djokovic: per lui la marcia ai Championships prosegue, ai quarti di finale lo attende Rublev.
Nel primo set entrambi praticamente perfetti al servizio. Le percentuali di prime in campo e i punti con la prima sono alte sia per Hurkacz che per Djokovic, e così il serbo tiene a zero i primi tre turni di battuta, mentre il polacco concede qualche quindici qua e là, ma senza mai vedere il game complicarsi. Con tre giochi a zero e l’ottavo chiuso a quindici, Nole si ritrova costretto a servire per restare nel set, ha qualche patema d’animo perché, dopo aver portato Hurkacz ai vantaggi, senza però avere a disposizione palle break, è adesso lui a dover allungare il game, anche in questo caso senza concedere chance all’avversario. Si approda al tie-break come naturale conclusione del primo parziale: si gira 3-3, ma come d’incanto Djokovic subisce un minibreak e si va sul 6-3. Tre set point da annullare e il numero due al mondo non si scompone, conquistando cinque punti in fila e andandosi a prendere il primo set.
Il polacco prova a reagire nel secondo set ma la sua resa al servizio comincia a scricchiolare. Se da una parte arrivano ancora degli ace con buona continuità, è anche vero che si ritrova costretto ad annullare cinque palle break a Nole, una nel quarto game e ben quattro, partendo da 0-40, nell’ottavo gioco. Anche nel dodicesimo gioco Djokovic costringe Hurkacz ai vantaggi, ma il polacco si salva e si garantisce di nuovo il tie-break. L’esito, però, non muta: il numero 17 del tabellone è il primo a subire un minibreak, ma poi sorprende per due volte il serbo e si porta avanti 5-4 e servizio. Un’occasione d’oro che però ancora una volta fa uscire allo scoperto tutto il cinismo di Nole, capace di strappare per due volte la battuta al rivale vincendo ancora per 8-6 il tie-break. Sono due set a zero, ma mancano venticinque minuti al coprifuoco imposto a Wimbledon e il supervisor decide di rinviare tutto all’indomani.
Si torna in campo nel primo pomeriggio di lunedì. Condizioni diverse, col tetto aperto, sole ma tanto vento. Hurkacz sembra aver azzerato tutto con un colpo di spugna e il tennista che inizia il terzo set è sicuramente uno deciso a giocarsi le proprie carte. Hubi lascia le briciole nei propri turni ed è più performante in risposta rispetto al primo atto: Djokovic salva uno 0-30, poi un 15-30 ma manifesta qualche segnale di nervosismo. E proprio mentre il match sembrava essere indirizzato all’ennesimo tie-break arriva il colpo di scena: il polacco risponde sempre e in maniera aggressiva e ottiene meritatamente il 7-5 che allunga la contesa sul Centre Court.
Ma per mandare al tappeto il 24 volte campione Slam serve ben altro. Si resta in scia sino al 3-3 nel quarto set, momento in cui Nole dà fondo al massimo sforzo. Si procura due chance consecutive sul 15-40, Hurkacz con coraggio e due ace di fila si issa a palla del 4-3 ma il serbo resta aggrappato al game e inverte nuovamente il trend: è il primo break del torneo per il polacco, il più pesante per l’economia del match che di qui sino al 6-4 finale ha un solo padrone.
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