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“Essere qui è bello, anche se durante la partita non mi sono sentito benissimo come in passato. Contro un ottimo amico come Sonego sapevo che non sarebbe stato facile, sono contento di aver vinto questo match perché qualche giorno fa non credevo fosse possibile. Finora sta andando tutto bene”. Matteo Berrettini ritrova il sorriso dopo l’esordio vincente a Wimbledon contro Lorenzo Sonego, in un match durato tre giorni.
Sulla sospensione di mercoledì sera il tennista romano racconta che “non ne valeva la pena, abbiamo concordato entrambi. Tutti volevamo finire la partita ma nel tie-break siamo scivolati tre volte. Quando non è sicuro diventa pericoloso e non volevo infortunarmi – prosegue Berrettini – La mia voglia di giocare questo torneo era più grande della preparazione, prima di un Grande Slam dovresti allenarti molto o vincere delle partite. Volevo esserci con tutto il cuore, indipendentemente dal risultato. L‘inizio è stato perfetto perché ho giocato poco senza stressare il mio corpo, in passato mi sono fermato molte volte ma questa volta ho spinto un po’ per esserci. De Minaur? Ci conosciamo dal Challenger di Segovia 2017, poi abbiamo giocato di nuovo in Atp Cup. So di avere il tennis per batterlo ma lui è un combattente e ha migliorato i suoi colpi. Affronto il mio torneo giorno dopo giorno, punto dopo punto, non mi sembra vero di aver vinto la prima partita perché una settimana fa pensavo di non esserci”.
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