Matteo Berrettini torna a splendere sui campi di Wimbledon e a regalarsi nuovamente un torneo da grande protagonista. L’ex finalista dei Championships è alla seconda settimana dopo la vittoria su Zverev. “Avere un’arma del genere come il servizio è importante ma dipende dall’approccio, se non ti senti bene nel momento importante lo sbaglierai. Credo che la chiave sia stato variare molto per non dare punti di riferimento“, il commento del tennista romano in conferenza stampa. Prossimo ostacolo sarà il primo favorito del seeding, lo spagnolo Carlos Alcaraz. “Lui è impressionante sotto tutti i punti di vista. A 19 anni sembra fatto e finito da parecchio tempo, ma soprattutto impressiona come gestisce tutto questo. Io non sono mai stato numero 1 ma un po’ di pressione la sento, lui se la gode. Anche quando perde non fa cose esagerate, è un esempio per le generazioni future”.
Berrettini è tornato sulle ottime sensazioni avute in questi giorni, molto differenti da quelle provate nell’ultimo periodo. “Da tanto tempo non giocavo su un campo grande, si sentiva un pochino di tensione e serve sempre un po’ di tempo per abituarsi a condizioni diverse. Poi ho ingranato e ho capito di poter dare fastidio a Zverev, soprattutto su questa superficie. A metà del secondo, quando ci siamo fermati, ho capito che nello scambio mi sentivo superiore e fisicamente mi sento meglio di quanto mi aspettassi – prosegue Matteo, tornando sull’infinito match con Sonego – Spesso bisogna fare i conti con le aspettative, a volte questo tempo lo troviamo in campo e altre con una pausa. Ero arrabbiato per aver sbagliato delle palle facile nel tie-break, e negli spogliatoi mi sono detto che alla fine avrei potuto non esserci e di godermela“.
Per chi lo ha criticato sui social, Berrettini lascia correre. “Ho sempre detto ‘facciamoli parlare’ per quanto istintivamente sentivo di rispondere ma so qual è il mio percorso. Io ho cercato di spiegare molte volte che ciò che accade in un campo da tennis spesso è specchio di quello che succede fuori, a tutti possono capitare dei momenti di tristezze o con meno stimoli. Ho sentito che non stavo bene con me stesso, sono mancati i risultati. Una della causa principale sono stati gli infortuni ma ho continuato a lavorare nonostante gli insulti, ma mi dispiace che le persone vicini a me hanno dovuto subirli e leggerli”.