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A Wimbledon è il giorno della finale femminile e questa sera il tennis avrà una nuova vincitrice livello di Grand Slam. Da un lato Ons Jabeur che dodici mesi dopo riprova a diventare la prima campionessa africana della storia in un major, dall’altra una Marketa Vondrousova che in caso di trionfo sarebbe la prima giocatrice nell’Era Open ad aggiudicarsi i Championships senza essere compresa tra le teste di serie del tabellone. Insomma, a prescindere da chi avrà la meglio un po’ di storia la si farà quest’oggi sul Centre Court a partire dalle 14:00 locali, le 15:00 italiane.
Per Jabeur si tratta della terza finale major negli ultimi dodici mesi dopo le sconfitte contro Rybakina nella passata edizione del torneo londinese e contro Swiatek a Flushing Meadows. “Proverò ad usare l’esperienza accumulata nella finale di Wimbledon ma anche dalla finale degli US Open e darò il massimo. Forse si trattava solo di provare due volte per poi riuscirci la terza volta”, ha detto. Parte decisamente con i favori del pronostico dalla sua, ma allo stesso tempo dovrà per forza di cose gestire un po’ di inevitabile pressione.
Anche il record nelle finali è un poco invidiabile 4-7, ma è pur vero che dall’altro da parte della rete si ritrova una ragazza che ha perso le ultime quattro finali su cinque giocate, di cui due particolarmente significative al Roland Garros 2019 e ai Giochi Olimpici di Tokyo due anni fa. E il modo in cui ha rischiato di compromettere nel finale una semifinale dominata contro Svitolina certamente evidenziano ancora qualche comprensibile difficoltà quando la posta in palio è così alta. “È abituata a giocare le finali in un Grande Slam. Voglio dire, è una finale, quindi sarà una partita dura, non importa chi ci sarà”, ha detto la nativa di Sokolov.
Il torneo della classe ’94 nativa di Ksar Hellal è stato fin qui straordinario per la qualità di gioco messa in mostra e per le avversarie sconfitte durante il suo cammino. Dopo le vittorie in due set su Frech e Bai sono infatti arrivate le affermazioni consecutive su quattro vincitrici Slam, di cui tre al set decisivo. Prima Andreescu, poi il successo dominante su Petra Kvitova e infine le due rimonte più complicate, in partite in cui si era trovata non troppo lontana dalla sconfitta contro Rybakina e Sabalenka. Un percorso che le ha permesso di diventare la prima giocatrice a sconfiggere tre Top-10 di fila a Wimbledon dal 2021, quando ci riuscì Serena Williams.
Nomi meno altisonanti, quelli sconfitti da Marketa Vondrousova, che però è comunque uscita indenne da una parte alta di tabellone in cui ha fatto fuori quattro teste di serie, di cui una top-15 come Kudermetova e la n°4 del ranking mondiale Jessica Pegula in un match che la statunitense conduceva 4-1 al terzo prima di perdere gli ultimi cinque games. E, avendo già citato le sue finali a Parigi e a Tokyo, si può facilmente dedurre come non si tratti di una outsider arrivata fin qui un po’ per caso dopo il torneo della vita. La ceca non sarà la tennista più continua che si trova sul circuito, ma ha picchi di rendimento notevoli. E il modo in cui è tornata prepotentemente e in maniera rapida nell’elité dopo un 2022 falcidiato dagli infortuni ne è la conferma.
Jabeur e Vondrousova sono buone amiche, eppure nel corso degli ultimi anni sono state “costrette” più volte ad affrontarsi sul circuito. I precedenti sono in perfetta parità sul 3-3, con la tunisina che si è aggiudicata l’unico match disputatosi sull’erba quando nel 2021 a Eastbourne is impose con il punteggio di 6-3 7-6(4). Il bicchiere mezzo pieno per la ceca sta invece nel tenere ben presenti nella sua memoria recente le ultime due occasioni in cui si sono incontrate e in due tornei tornei non esattamente di secondo piano. Agli Australian Open finì 6-1 5-7 6-1 per Vondrousova, a Indian Wells addirittura in due set per 7-6(5) 6-4. Ma era una Jabeur che nei primi mesi di questo 2023 ha dovuto fare i conti con qualche problema fisico di troppo, finendo anche sotto i ferri dopo la trasferta australiana. Con i fastidi ormai alle spalle, la numero sei del mondo è tornata ai livelli a cui ci aveva abituata e proverà a guadagnarsi un meritato primo Slam, Vondrousova permettendo.
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